Ecco le preferite: piccole fuori ma grandi dentro

È prodotta a Tichy, in Polonia, ma la nuova Lancia Ypsilon, una delle vedette del Salone, è la più italiana delle tante novità di Lancia-Chrysler a Ginevra, anche con nomi, come Flavia, che appartengono alla storia. Italiana è sicuramente l’eleganza, un patrimonio, praticamente un marchio nel marchio, che si tramanda dalla A112 attraverso la Y10 (che ha debuttato 25 anni fa) sino all’attuale quarta serie che arriva dopo un milione e mezzo di esemplari prodotti. Nonostante mantenga le sue dimensioni (3,84 metri di lunghezza, 1,67 di larghezza, 1,51 d’altezza), la piccola ammiraglia si presenta con la nuova calandra e, per la prima volta, esclusivamente con carrozzeria a cinque porte, con le due posteriori quasi invisibili, una soluzione che non altera lo charme d’insieme della vettura. Con due porte in più, a Torino ne sono sicuri, Ypsilon diventerà più appetibile anche per il pubblico maschile senza perdere le peculiarità che l’hanno fino a oggi fatta preferire a quello femminile.
Giusta è la definizione di city-car premium, perché la nuova Ypsilon è, come dicono in Lancia, un puro concentrato di lusso e tecnologia. Il lusso è quello che si percepisce a bordo, accomodati in un ambiente avvolgente in ogni direzione, dove forme sinuose si alternano a quelle «tecniche» che caratterizzano la console flottante nella quale sono inseriti il climatizzatore e l’impianto radio. Tre sono gli allestimenti - Silver, Gold e Platinum - sulla base dei quali il cliente può costruirsi l’Ypsilon su misura, e altrettanti sono i propulsori proposti per il lancio previsto a giugno di quest'anno. Due sono a benzina, l’1.2, aspirato, da 69 cv, la più recente evoluzione del Fire, dotato del dispositivo Start&Stop che riduce del 5% i consumi, e il bicilindrico, 0.9 l, con tecnologia TwinAir, un capolavoro di downsizing che sviluppa una potenza massima di 85 cv, al quale può essere abbinato anche un cambio semiautomatico Dfn, una trasmissione molto apprezzata dal pubblico femminile. L’unità turbodiesel è l’1.3 Multijet II da 95 cv, anche questo dotato di sistema Start& Stop al quale è sempre abbinato il Gear Shift Indicator, che da un display in plancia suggerisce i punti di cambiata in funzione del risparmio di carburante. Per chi è alla ricerca di ulteriori economie di gestione c'è, infine, l’1.2 in versione bifuel benzina/Gpl. Di livello premium è Magic Parking, il sistema semiautomatico di parcheggio che aiuta il guidatore nella ricerca di uno spazio adeguato, che rappresenta un’evoluzione di quello montato su Delta, che consente azioni automatiche «multi-manovra» e di parcheggiare in uno spazio di soli 80 cm più lungo della vettura. Se la nuova Lancia Ypsilon, che nel Regno Unito e in Irlanda porterà l’emblema di Chrysler, è mirata a un ben preciso target europeo, Nissan Micra, la city-car lanciata lo scorso autunno sui mercati europei, ha invece ambizioni da «global car», una missione in cui risulterà decisiva la versione che debutta a Ginevra. È la 1.2 Dig-s che, grazie al compressore volumetrico, raggiunge una potenza massima di 98 cv abbattendo però consumi ed emissioni allo scarico: 4,1 litri/100 km di benzina nel ciclo combinato e appena 95 g/km di CO2, valori che hanno fatto decidere ai vertici di Yokohama che per la piccola giapponese non è necessaria una motorizzazione diesel.

Altre novità della classe delle city-car che debuttano a Ginevra sono la Hyundai i10, che si presenta con un discreto facelift, e la spider Renault Wind Gordini, terza vettura con la losanga, dopo Twingo e Clio, a vestire la livrea «Blu Malta», con le bande bianche sul cofano, che caratterizzava tutte le Renault preparate dal leggendario Amedeo Gordini. Al Palexpo c’è anche un’altra futura protagonista del segmento B, la nuova Toyota Yaris, che al Salone è però celata nelle forme della concept car ibrida Hsd.