Cultura e Spettacoli

Ecco la Serena Autieri tuttofare: «Ma sogno uno spettacolo solo per me»

L’attrice è sul set per film e fiction e poi a luglio tornerà in teatro con Giorgio Albertazzi. «Vorrei seguire l’esempio di Fiorello»

nostro inviato a Sanremo

«È bello ’e faccia, è bello ’e core, sape fa’ ’mmore». Eccola Serena Autieri, fuori i nordici colori dei biondi capelli, degli occhi verdi e della pelle impreziosita dalle efelidi, dentro il fuoco del Vesuvio. È lei che per descriversi usa i versi di ’O sarracino di Renato Carosone non appena le si fa notare che la gente la vede un po’ troppo algida, quasi snob. «Io? Figuriamoci - sbotta –. Sono cresciuta a Fuorigrotta, nel centro di Napoli, a pizza, musica e chitarra. A otto anni mio zio mi portava a cantare con lui nei locali. Sono un concentrato di passionalità, entusiasmo, eclettismo e coraggio, i tratti salienti dei napoletani. Caratteri che mi hanno aiutata a diventare un’artista». Giusto, lei è una delle poche donne di spettacolo in grado di passare con naturalezza dal canto al ballo alla recitazione. Non per nulla sabato sera l’hanno chiamata qui sul palco di Sanremo per partecipare al Gran Premio Tv: lei che diventò nota al grande pubblico proprio quando presentò accanto a Baudo il Festival del 2003. E, per un incrocio di rimandi, il suo compito è stato premiare Giovanni Minoli per La storia siamo noi tra le dieci trasmissioni migliori dell’anno. Lui, Minoli, la scelse tra migliaia di aspiranti per il cast di Un posto al sole, la soap che ha fatto rinascere il centro produzione Rai campano. E, in questo austero clima sanremese, in una cittadina sonnecchiante ancora in attesa del turismo estivo, il pensiero non può che andare al caos, al frastuono e agli odori cattivi dell’immondizia sparsa ovunque a Napoli. «Che dolore – si rattrista Serena – che tristezza vedere la mia città ridotta così. Ci ho vissuto fino a vent’anni, mai ho assistito a una cosa del genere. Però devo dire che a Pasqua l’ho trovata un po’ meglio rispetto a Natale, quando la situazione era drammatica. Ma vorrei che, soprattutto per vicende come quella della mozzarella alla diossina, non si facesse troppo allarmismo: di questo passo si distruggerà l’economia campana». Le colpe lei non le riversa solo sui politici e la camorra. «Da napoletana mi sento di dirlo: il nostro è un popolo abituato all’autogestione, ognuno si preoccupa di occupare il proprio spazio senza considerare le esigenze degli altri: però non siamo i soli a essere così e ricordiamoci che Napoli resta una delle città più belle del mondo». Dove sta ancora la famiglia Autieri. «Mio padre voleva che diventassi architetto (e dopo anni ho ripreso in mano gli studi), mamma mi ha indirizzata alla carriera di attrice, avrebbe voluto farlo anche lei... Mi fece fare i provini per un Posto al sole. E ora mi ritrovo a fare la guest star per la nuova soap che si sta realizzando in Sicilia, Agrodolce prodotta da Minoli».
Una piccola partecipazione in mezzo a tanti impegni. Prima di tutto il cinema. In val di Susa sta girando insieme a Ricky Tognazzi ed Enzino Iacchetti la commedia L’ultimo crodino ispirata alla storia vera dei due buontemponi che per far soldi rubarono la bara di Cuccia. A luglio comincerà la tournée della versione musicale di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare con Giorgio Albertazzi. Poi un altro film con il grande attore sul nazismo. E, ancora, arriveranno le riprese del film Tv Dottor Clown, quel progetto che stava tanto a cuore a Gerry Scotti ma che ha dovuto abbandonare per mancanza di tempo e che ora vedrà protagonista Massimo Ghini. «Ma in tutti questi impegni io non dimentico mai la musica, la mia grande passione, il mio fuoco, esploderei se non continuassi a cantare. Giro per l’Italia con il mio quartetto Jazz. Il 29 aprile sarò all’Auditorium di Roma, per un concerto solo piano e voce con Marco Di Gennaro».
Nel carnet di Serena spicca però la mancanza di uno show televisivo, lei, così eclettica, si ritrae. Nonostante la fama maggiore che le avrebbero potute regalare, non ha accettato proposte importanti. «Dopo l’esperienza di Sanremo, ho portato in teatro per due anni il musical Vacanze romane, fosse per me continuerei a farlo per tutta la vita. Per la Tv il mio sogno è realizzare un evento tutto mio, un one-woman-show, sullo stile, irraggiungibile, di un grande come Fiorello. Però bisogna che ci sia un’idea giusta, che ti calzi a pennello come un vestito...

quando ci sarà, ben volentieri».

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