Ecco la telefonata del Cav a Lavitola: cose che non esistono, vi scagionerò

Il premier nella telefonata del 24 agosto con l'ex direttore de l'Avanti!: "Sono cose che non esistono, vi scagionerò tutti". La trascrizione del dialogo è presente nei nuovi atti dei pm napoletani sulla presunta estorsione a Berlusconi  

Ecco la telefonata del Cav a Lavitola: 
cose che non esistono, vi scagionerò

Napoli - Ecco la telefonata tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l'ex direttore de l'Avanti Valter Lavitola antcipata la settimana scorsa dall'Espresso. "Sono cose che non esistono, vi scagionerò tutti", sono queste le parole pronunciate dal Cavaliere il 24 agosto scorso. È quanto emerge dai nuovi atti sul caso Tarantini depositati dai pm napoletani che indagano sulla presunta estorsione al premier Silvio Berlusconi.


"Senta dottore, vabbè io mo sono fuori...a sto punto...". Berlusconi: "e resta lì e vediamo un pò...uhm...". È un passaggio della telefonata intercorsa il 24 agosto scorso tra il presidente del Consiglio e Lavitola. La conversazione avviene dopo che erano trapelate notizie sull’inchiesta a carico di Gianpaolo Tarantini e dello stesso Lavitola sulla presunta estorsione al premier, e prima che venissero eseguite le misure cautelari. Lavitola: "Senta, io sto in Bulgaria, sto a Sofia con un telefono di qua, se intercettano pure questo è...che cazzo ne so..". Berlusconi: "Hai visto che avevo ragione io? dimmi". Lavitola: "Eh, sì, purtroppo sì, non lo so...io ho visto pure la sua dichiarazione, che lei ha aiutato questo ragazzo e così come..." Berlusconi: "Non non non facevo riferimento, tuttavia le cose che ho successivamente letto...che non esistono quindi sono... (...) sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti". Lavitola: "E' per questo voglio dì, quello tutto nà...cioè voglio dì..questo è parto di pura fantasia, perchè oltretutto..." Berlusconi: "Sì, io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco..." Lavitola: "Ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione". Berlusconi: ecco, comunque, insomma io non non...quando posso aiuto, quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare...tutto qui". Lavitola: "Senza... senza ombra di dubbio...senta dottore. e...e...vabbè io mo sono fuori...a sto punto...". Berlusconi: "E..e resta lì...e vediamo un pò..uhm...". Lavitola: "Dopodichè proviamo a trovare il modo per contattarci..." Berlusconi: "Va bene" Lavitola: "Cerchiamo di non abbandonà a questo qua..." Berlusconi: "Certamente...certamente...d’accordo eh?". Lavitola: "Un bacione, dottore". Berlusconi: "Bene, buone vacanze" Lavitola: "Pure a lei grazie". Berlusconi: "Ciao".

La deposizione della segretaria del Cav Per Valter Lavitola erano solo 10 fotografie ma la versione di Marinella Brambilla, la storica segretaria di Silvio Berlusconi, è ben diversa. Si trattava di 10mila euro da versare al direttore de l'Avanti. A spiegarlo è stata la stessa Brambilla, interrogata come testimone dai pm di Napoli nell'inchiesta sul presunto ricatto al premier.

Nei verbali dell'interrogatorio depositati al tribunale del riesame la segretaria spiega che all'inizio davvero aveva fatto avere a Lavitola delle foto di Berlusconi ma poi il direttore de 'l'Avanti!' aveva iniziato a usare il termine in modo sibillino e quando chiese spiegazioni al presidente del Consiglio gli rispose di prelevare contante dalla sua cassaforte personale che doveva arrivare a Tarantini e alla sua famiglia. 

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