Insomma, siamo nel futuro ma anche nel passato, mancano ancora tante invenzioni fondamentali. E pensare che il futuro di Ritorno al futuro era il 2015, l'anno scorso, e lì c'erano vestiti e scarpe autoregolanti, e il mitico skateboard fluttuante, e automobili volanti. Abbiamo inventato gli aerei, ma dall'invenzione della ruota siamo sempre lì, a ruote, comprensibile che gli spagnoli chiamino una macchina «carro», alla fine ci siamo limitati a sostituire i cavalli con il motore a scoppio.
E quando piove? Non siamo riusciti a inventare un campo elettromagnetico per non bagnarci, usiamo ancora gli ombrelli, come un orango si copre con una foglia. E le porte? Grazie a Einstein abbiamo le cellule fotoelettriche per l'apertura automatica, ma apriamo ancora la porta di casa con le chiavi, come nel Medioevo, nessun riconoscimento della pupilla, o dell'impronta digitale, come sugli iPhone. I quali, a proposito, hanno un problema antico: la batteria, che non arriva mai a fine giornata, mentre dovrebbe essere un problema superato da anni.
D'estate godiamo dell'aria condizionata, grandissima invenzione, ma fuori patiamo il caldo, ci vorrebbe una tuta climatizzata, così da non dover mai pensare al cambio di stagione.
La medicina si è evoluta molto, tra angioplastiche e betabloccanti, e di Aids non si muore più, e però d'inverno ci ammaliamo ancora di un virus banale come il raffreddore.Abbiamo fatto passi da gigante per muoverci con gli aeroplani, ma ci siamo fermati lì, voglio dire: quando arriva il teletrasporto di Star Trek?
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