Dante Alighieri aveva il naso lungo ma non aquilino, dritto ma non adunco, come finora è sempre stato rappresentato. Lo rivela uno dei più antichi volti del Sommo Poeta, di cui è stato completato da poco il restauro a Firenze. Laffresco fu dipinto circa mezzo secolo dopo la morte di Dante, avvenuta nel 1321, a opera di un pittore fiorentino operante soprattutto nella seconda metà del Trecento. Adesso gli studiosi stanno indagando sullidentità dellautore dellopera, che realizzò laffresco intorno al 1375. Tra i pittori indiziati figura anche Iacopo di Cione, che lavorò nello stesso luogo in cui è riemerso il volto di Dante: lantica sede dellArte dei Giudici e Notai, in via del Proconsolo, a pochi passi dal Museo del Bargello, dove è conservato un altro ritratto del poeta, attribuito alla scuola di Giotto. Lintervento sul ritratto dellautore della Divina Commedia, che non doveva essere un belluomo, rivela anche la carnagione scura e smentisce liconografia che si è andata affermando nei secoli, soprattutto le immagini imposte dal Rinascimento, che lo volevano col naso aquilino.
La lunetta che è stata restaurata era composta da quattro figure: insieme al volto e parte del corpo di Dante cè anche limmagine di Giovanni Boccaccio, mentre sono andate quasi perdute le raffigurazioni di Francesco Petrarca e Zanobi da Strada.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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