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Ecco Zanetti il re del caffè per salvare il Bologna

Giovanni Consorte era l’uomo dell’imprenditoria rossa, capeggiava il colosso Unipol, è ricordato per la telefonata intercettata a Piero Fassino, ai tempi del tentativo di scalata alla Bnl: «Allora abbiamo una banca?».
Ora ha creato Intermedia Finance, la merchant bank che accorda il comitato dei nuovi acquirenti del Bologna e Sergio Porcedda, diventato presidente senza sborsare un euro, con un’abilità da Prima Repubblica. La società rossoblù passerà presto a Massimo Zanetti, il patron della Segafredo. «L’operazione è potenzialmente fattibile - recita la nota di Intermedia -, non ancora assolutamente chiusa».
Due notti fa raggiunto l’accordo di massima, oggi il cda varerà l’aumento di capitale sui 14 milioni di euro, sottoscritto per intero dai nuovi soci. «La conduzione finanziaria in continuità - sostiene l’ad uscente Silvino Marras - permette di evitare il fallimento. Mi sono adoperato in tutti i modi per concludere, è opportuno che Porcedda ceda adesso».
La cordata di Zanetti diverrà proprietaria del 100%, il presidente ha ceduto alla pressione mediatica e della socia Francesca Menarini: «Se ostacolerà l’operazione - l’invettiva dell’ex presidentessa, che lascerà il suo 20% -, si accollerà la responsabilità del fallimento, con annesse cause».
Cruciale era il credito di 10 milioni che il club vantava nei confronti dei suoi azionisti, Porcedda e il geometra Renzo Menarini si sono accordati per dividersi le spese, approfittando di uno sconto dei nuovi soci.

E così il petroniano Filippo Berselli, senatore Pdl e presidente commissione giustizia, farebbe un monumento a Consorte, ex antagonista politico: «Ha firmato un’impresa, coinvolgendo la migliore imprenditoria bolognese».

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