Finanza sostenibile

L'Asean lancia la sua "tassonomia" sul modello europeo

La finanza sostenibile sbarca nel sud-est dell'Asia con la tassonomia targata Asean

L'Asean lancia la sua "tassonomia" sul modello europeo

Anche l'Asean, l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico che rappresenta un polo decisivo per la crescita economica mondiale, adotta la sua Tassonomia per la finanza sostenibile seguendo il modello dell'Unione Europea.

Il 27 marzo l'Asean ha adottato infatti la seconda versione di un documento pubblicato inizialmente a maggio 2022 che sarà la linea guida per le pratiche di finanza sostenibile in un'area di mondo che ha una popolazione di circa 670 milioni di abitanti e un Pil a parità di potere d'acquisto di oltre 10 trilioni di dollari. Includendo al suo interno alcune delle nazioni più importanti per gli equilibri regionali. Malesia e Singapore, innanzitutto, pivot commerciali nella penisola di Malacca. E soprattutto l'Indonesia, Paese che ha ospitato il G20 di Bali, è lo Stato islamico più popoloso al mondo e vuole giocare in aperto dialogo con le grandi potenze del pianeta.

Il gruppo che include anche Thailandia, Brunei, Myanmar, Cambogia, Laos, Filippine e Vietnam, quest'ultimo il Paese con la crescita economica più rapida al mondo, vuole che lo sviluppo dei suoi mercati sia sempre più sostenibile. Nella regione si concentrano certamente grandi opportunità di crescita, ma le tensioni geopolitiche, le questioni ambientali e il boom demografico aggiungono elementi d'incertezza. Fiumi come il Mekong, nel territorio Asean, sono tra i maggiori trasportatori di rifiuti e immondizia al mondo. Le megalopoli dell'Asean, da Ho Chi Min a Giacarta passando per Bangkok, brullicano di popolazione e sono sempre più sotto pressione. L'Indo-Pacifico è terreno di commerci ma anche potenziale bomba ecologica, a causa dell'innalzamento dei mari e delle minacce legate all'instabilità geologica. Logico dunque che un sistema così complesso vada preservato.

In questa direzione va la Tassonomia dell'Asean. La tassonomia dell'Asean si basa su quattro obiettivi ambientali:

  • mitigazione del Cambiamento climatico;
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • protezione degli ecosistemi e della biodiversità;
  • transizione verso un'economia circolare.

Ogni attività economica deve dimostrare di mantenere aderenza almeno ad uno dei quattro obiettivi perché un investimento sia definibile "sostenibile" nel Forum dei mercati di capitali dell'Asean (Acfm), che definisce gli standard comuni per la definizione dell'aderenza agli obiettivi Esg.

Vediamo come la circolarità del settore economico e la difesa dell'ambiente naturale siano maggiormente messi in risalto rispetto alla spinta europea su industria e decarbonizzazione. Comprensibile, vista la precarietà degli ecosistemi naturali della regione e la necessità di tutelare, orientandola verso la sostenibilità, una crescita ancora molto impetuosa e che non ha raggiunto il picco di emissioni. L'obiettivo è fare di Singapore una piazza decisiva per gli investimenti "verdi" e polmone per l'accumulazione di capitali in forma meno opaca e più standardizzata per un mercato regionale che vale oltre 600 miliardi di dollari per quanto riguarda il totale degli stock di investimenti. Si mira, inoltre, ad ampliare la regolamentazione su ciò che è definibile sostenibile e ciò che non lo è per orientare contro il greenwashing gli investimenti. In quest'ottica, la sfida dell'Asean è di trasparenza. L'Europa fa scuola. E in futuro altri potrebbero seguire su questo trend.

Perché non esiste sostenibilità senza chiarezza, nella finanza odierna.

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