Barilla chiude un 2013 «positivo - dice il presidente Guido Barilla - in una congiuntura ancora difficile»: 3,5 miliardi i ricavi (+2,5%), utile in rialzo a 109 milioni e debito in calo a 347 milioni. Al 2020, il gruppo conferma la previsione di raddoppiare i volumi del fatturato da 3 a 6 miliardi. Barilla punta infatti a «crescere pesantemente», dice l'ad Claudio Colzani, in Asia e in Sud America, dove il giro d'affari sta mostrando risultati a doppia cifra. In Brasile, le vendite di prodotti Barilla - che ha lanciato sul mercato una pasta all'uovo - sono cresciute in un anno dell'84%; in Russia del 50%. La Cina sarà la grande sfida degli anni a venire: a settembre, il gruppo alimentare lancerà una pasta per il wok pensata specificatamente per il consumo cinese. Le vendite crescono anche in Giappone e negli Stati Uniti, mentre un altro stabilimento sta per essere aperto a Dubai, negli Emirati Arabi. In questo scenario, «tra non molto potremmo porci il problema e pensare, grazie alla solidità finanziaria raggiunta, a operazioni M&A (fusioni e acquisizioni)», spiega Colzani. In Europa, Barilla rientrerà nel mercato del Regno Unito da luglio e annuncia la nuova apertura di una sede operativa a Londra.
In Italia la quota di mercato del gruppo è del 45%, con una crescita dell'1% nel 2013 per quanto riguarda i volumi. Tra le strategie, anche il rilancio del brand Voiello, la collaborazione con Mac Donald e il lancio delle «Focaccelle» senza conservanti e della pasta Barilla senza glutine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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