Vola a velocità quasi doppia rispetto agli obiettivi del piano industriale l'A2a guidata da Renato Mazzoncini. La multiutility, infatti, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 489 milioni di euro, in crescita del 74% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il margine operativo lordo (ebitda) è risultato in crescita del 45% a 1,28 miliardi, mentre i ricavi si sono ridotti a 6 miliardi (-24%) rispetto ai primi sei mesi del 2023 a seguito prevalentemente della contrazione dei prezzi delle commodities energetiche.
«La società sta crescendo più del piano industriale», ha commentato il ceo Mazzoncini, «il nostro business è atteso in crescita annuale tra l'8 e il 9% e noi ora viaggiamo ad una velocità quasi doppia rispetto a quanto previsto nel business plan». Risultati che hanno portato a una revisione al rialzo delle attese sul 2024: in particolare, ora il gruppo prevede a fine anno un ebitda compreso tra 2,18 e 2,22 miliardi di euro e un utile netto ordinario di gruppo tra 700 e 720 milioni di euro. «Tutte le business unit stanno andando bene; l'energia fa la parte del leone ma ha dei buoni compagni di viaggio come l'ambiente e le reti che stanno performando molto bene», ha aggiunto Mazzoncini.
Sempre ieri A2a ha reso noto di aver ricevuto una offerta non vincolante da parte di Ascopiave per l'acquisto di un compendio di asset composto da circa 490 mila punti di riconsegna per la distribuzione gas in Lombardia (negli ambiti territoriali di Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia, Lodi), attualmente gestiti da società controllate al 100% da A2a. «È una offerta che noi consideriamo interessante», ha affermato Mazzoncini, «e rientra nell'ambito di una strategia che si concentra sulle reti elettriche. Abbiamo già ceduto ad Ascopiave altri asset nel 2021; è una società che sta investendo sul gas e credo che garantirà una gestione efficiente».
Tornando ai conti di A2a, invece, emerge che gli investimenti sono pari a 553 milioni (+12%), destinati allo sviluppo di impianti fotovoltaici, al potenziamento ed efficientamento delle reti a supporto
della decarbonizzazione, all'aumento della flessibilità degli impianti di generazione e al recupero di materia ed energia. Infine, la posizione finanziaria netta è di 4 miliardi (era a quota 4,6 miliardi alla fine del 2023).
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