Le proposte di Lufthansa, che si è detta disponibile a una collaborazione commerciale con Alitalia, hanno fatto molto rumore, ma senza (apparenti) conseguenze. Resta intatta, e riconfermata ieri, la posizione di Delta, intenzionata a sganciare non un dollaro di più rispetto ai 100 milioni di euro promessi. Così come il fronte politico non sembra avere assunto posizioni. Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli (in foto), ha ripetuto ieri: «Non entro nelle questioni di mercato, io sono il vigilante della struttura commissariale». Lo stesso ministro ha confermato la scadenza del 15 ottobre per le offerte vincolanti e il no a un ulteriore prestito ponte. In realtà però il consorzio Fs-Atlantia-Mef-Delta che dovrebbe presentare l'offerta non risulta ancora costituito, quindi una vera proposta vincolante sembra impossibile. Ma si troverà una soluzione per ottenere il rispetto formale della scadenza e un rinvio sostanziale dei suoi contenuti.
Le questioni sul tappeto sono ancora spinose, e coinvolgono Delta. Gli alleati, a cominciare da Atlantia, chiedono alla compagnia Usa di riservare ad Alitalia un ruolo più centrale nell'alleanza atlantica Blue Skies, consentendole un aumento delle rotte e della redditività. Per ora Delta non ci vuol sentire. Atlantia poi chiede un maggiore impegno della compagnia Usa in termini di capitale: se Delta è il partner industriale, l'unico aereonautico è il ragionamento dimostri di essere un investitore di lungo periodo e di credere nell'investimento. Si chiede un aumento significativo della partecipazione, magari diluendo proporzionalmente gli altri soci.
Ieri sono stati resi noti i conti di Delta del terzo trimestre, migliori del previsto. L'utile netto è salito, a 1,5 miliardi di dollari (+13,1%), con un fatturato di 12,56 miliardi. Per il quarto trimestre è prevista una crescita della capacità del 4%, con redditività in aumento. Resta aperto il dibattito sul piano industriale.
Atlantia è riuscita a far recedere Fs dal puntare sul mercato dei Balcani, e ha corretto un presupposto errato: per costruire il piano si faceva riferimento alla crescita del mercato aereo nel mondo, che la Iata stima al 4%. Ma il mercato Italia verso mondo, che interessa ad Alitalia, cresce dell'1,8% (sempre dato Iata), ed è su questo che le prospettive della compagnia devono basarsi.
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