Economia

Alitalia, ultima chiamata per Delta

Atlantia apre all'offerta, ma chiede un socio industriale. Le Fs: «Avanti sul piano»

Alitalia, ultima chiamata per Delta

Tutto pare in mano a Delta, sulla quale sia Atlantia che Fs aumentano la pressione. Gli americani sembrano refrattari e il loro impegno per Alitalia appare tuttora ambiguo. Lufthansa intanto esclude (nuovamente) di prendere in considerazione l'ingresso nel capitale della newco.

Il giorno del termine per le offerte vincolanti rivolte a rilevare le attività di Alitalia è trascorso senza offerte vincolanti. Le Ferrovie, capocordata, hanno da tempo reso esplicito il loro impegno; Atlantia, l'altro grande socio, si rende disponibile ma mette una serie di condizioni. Sul piano della cronaca, la giornata si è svolta così: nel primissimo pomeriggio si è riunito il cda di Atlantia, che ha scritto una lettera immediatamente recapitata alle Fs. A seguire si è riunito il consiglio di queste, durato fino a sera, dal quale è scaturita una lettera inviata al commissari e al ministero dello Sviluppo. La richiesta di altro tempo per mettere a punto la cordata e il piano industriale è implicita. I commissari ora si prenderanno il tempo per valutare i contenuti, poi forse domani - sarà fissata un'ulteriore scadenza, badando bene a non chiamarla proroga.

Tutto ruota intorno al ruolo di Delta che da settimane è irremovibile su alcuni punti considerati essenziali: il miglioramento della sua proposta, sia in termini di quota (10%) che di apporto di capitale (100 milioni) e l'assegnazione di un ruolo più strategico per Alitalia nell'alleanza atlantica. I silenzi di Delta appaiono ancora più preoccupanti considerando che, nella cordata fin qui ipotizzata, essa sarebbe l'unica compagnia aerea.

Così Atlantia, nel confermare la sua intenzione «di partecipare alla formulazione di un'offerta vincolante», sottolinea insieme alle Ferrovie l'essenziale esigenza che nella newco sia presente anche «una primaria compagnia aerea che apporti competenze commerciali, di network, operative, tecniche, di gestione e management, che si impegni a condividere e far proprio il piano industriale, oltre a sottoscrivere una quota di capitale della newco». Si chiede insomma un impegno vero, costruttivo e di lungo periodo. La richiesta potrebbe essere rivolta anche a Lufthansa, salvo che ieri stesso un portavoce della compagnia ha nuovamente escluso l'ipotesi di un ingresso in società.

Ulteriori approfondimenti, oltre all'identità e al ruolo del partner operativo, riguardano la definizione del piano industriale e l'0assetto di governance. Atlantia ribadisce che intende essere «socio di minoranza, senza un coinvolgimento nella gestione», al fine di prevenire conflitti d'interesse con la controllata Adr. Tra le altre richieste condivise da Atlantia e Fs e ritenute indispensabili per predisporre un'offerta vincolante, ci sono temi cruciali: l'esigenza che l'amministrazione straordinaria sia messa nelle condizioni di operare in attesa del closing; questo significa che lo Stato sarà chiamato a metterci altro denaro, sotto forma di prestito ponte (300 milioni?). (Tanto il debito resta alla bad company). I due gruppi chiedono le autorizzazioni comunitarie in merito ai provvedimenti finanziari adottati in favore di Alitalia, e «iniziative istituzionali necessarie per consentire ad Alitalia l'armonico sviluppo del piano industriale a condizioni di mercato».

Si chiede cioè una mano al legislatore, come a suo tempo hanno fatto i più preveggenti francesi e tedeschi, che hanno difeso le proprie compagnie nazionali specie evitando il finanziamento delle low cost con soldi pubblici.

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