Alitalia verso il triangolo con Etihad e Air France

Alitalia verso il triangolo con Etihad e Air France

Le notizie, in arrivo da Parigi, di un progetto di collaborazione più stretta tra Air France e Etihad non fanno che confermare la penetrazione in atto in Europa da parte del vettore del Golfo. Già oggi tra la compagnia francese e quella araba esistono rapporti di code-sharing che potrebbero trovare la naturale evoluzione in una joint-venture per le rotte dell'Estremo Oriente e dell'Australia, simile a quella Atlantica esistente con Klm, Delta e Alitalia. Questi disegni, per ora solo abbozzati, rafforzano un ipotetico futuro collettivo per Air France-Klm, Alitalia e Etihad: già oggi le tre compagnie formano un triangolo, nel senso che ciascuna ha rapporti operativi stretti con le altre due. Se questo in un futuro a medio termine dovesse dar luogo a un'entità comune, nessuno si stupirà.
Del resto Air France continua a seguire attentamente le trattative Alitalia-Etihad, pronta a essere della partita. Secondo alcuni, è regista e ispiratrice delle mosse arabe in Italia; secondo altri, non ha partecipato all'aumento di capitale nella convizione che Alitalia non riuscisse a completarlo, e potesse poi essere rilevata per un prezzo simbolico.
Non è un caso che Lufthansa sia preoccupata e che guardi con diffidenza l'ingresso delle compagnie del Golfo in Europa: talmente forti e ricche da poter facilmente alterare il mercato. Esse dovranno quindi muoversi con diplomazia per non suscitare reazioni protezionistiche (in un settore che peraltro ha ancora molte barriere da abbattere).
Sui colloqui tra Alitalia ed Etihad serpeggia la convinzione che l'operazione si farà. La fiducia proviene da un fattore tutt'altro che trascurabile: il governo italiano ha fatto pressioni insistenti e convincenti direttamente sull'emiro Khalifa bin Zayed Al Nahyan, il quale si è persuaso dell'interesse strategico di un'alleanza. Con il suo assenso, che c'è, ogni aspetto tecnico - affidato a James Hogan - sarà più facile da sistemare, nonostante l'ad ricordi che «non facciamo beneficienza». L'ingresso con quote di minoranza è proprio il modello di sviluppo intrapreso da Hogan, che invece non crede nelle grandi alleanze globali.

Etihad possiede (in Europa) quote in Air Berlin, Darwin, Air Serbia, Air Lingus; se si aggiungerà Alitalia, che ha un valore strategico superiore alle altre, è immaginabile quanto potrà essere valorizzata la rete comune. Se poi, sullo sfondo, ci sarà anche Parigi, appaiono comprensibili i timori di Lufthansa.

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