Nella sentenza contro Samsung, oltre ad Apple, ci sono altri vincitori come pure altri perdenti, al di là dei coreani. Per alcuni addetti del settore, infatti, il verdetto crea un «campo minato» per i designer che, nel mettere a punto nuovi dispositivi, si troveranno a chiedersi se infrangono brevetti di altri. Tra i vincitori indiretti c'è invece Nokia che, avendo avuto poca fortuna negli smartphone, la sentenza potrebbe ora rappresentare una valida alternativa. E infatti ieri in Borsa il titolo è salito di oltre il 7%. Samsung, invece, ha accusato una perdita del 7,5% facendo scendere il suo valore di 12 miliardi di dollari. Quello di Apple, invece, è salito di 11 miliardi, ossia dell'1,8%, portando il titolo a 675 dollari e il valore della società, che è già quella che più vale al mondo, a 633 miliardi di dollari. Certo per Samsung non è la multa da 1,05 miliardi a impensierire, dato che la società lo scorso anno ha avuto utili pari a 18 miliardi, ma il probabile ritardo nel lancio di nuovi prodotti che la sentenza produrrà, in quanto la società coreana, che già comunque sta pensando al ricorso, dovrà rivedere il design dei suoi smartphone di punta, ossia la linea Galaxy. Quanto a Google, indirettamente coinvolta perché gli smartphone Samsung utilizzano il suo sistema operativo open source Android, ha registrato una perdita in Borsa del 2%. La società di Mountain View, infatti, potrebbe vedere una contrazione della quota di mercato di cellulari che utilizzano il suo sistema operativo dato che ora Apple, secondo Bloomberg, punterebbe a chiedere al giudice di fermare le vendite di 8 smartphone Samsung che infrangono i suoi brevetti negli Usa.
Secondo un analista di Ubs, però, sarà difficile che Apple possa replicare la vittora Usa nel resto del mondo perché gli operatori di tlc mobili mal tollerebbero un mercato degli smartphone forzatamente dominato dalla, ormai, molto ingombrante, società di Cupertino.
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