Massimo Nordio è stato eletto alla presidenza di Unrae nel periodo più difficile della storia dell'auto: vendite crollate, fatturati al lumicino, posti di lavoro persi e disinteresse delle istituzioni verso il settore. Il numero uno dell'associazione dei costruttori esteri, che rappresenta il 70% del mercato italiano, traccia un primo bilancio del 2013. «Alla fine - afferma - andrà un pochino meglio delle attese: se alla fine dell'estate si prevedevano vendite per 1,25 milioni, le ultime stime parlano di 1,3 milioni. Resta da vedere come le 50mila unità aggiuntive sono state realizzate, di sicuro con margini ridottissimi».
Il Tavolo dell'automotive voluto dal ministro Zanonato si è già riunito alcune volte. Risultati, per ora, zero.
«L'Unrae è conscia che bisogna fare i conti con le risorse disponibili. Ritengo, però, che occorra uscire da questa strettoia. Se il nostro è veramente un settore strategico e importante per il Paese, le risorse vanno trovate».
In quale modo?
«Con scelte coraggiose: si tolga da una parte e si metta dall'altra. Ci vuole un intervento d'impatto».
Ma la lobby dell'auto continua a essere debole.
«In questo momento si fanno i conti con una situazione economica di forte difficoltà. Il punto è questo, più che la forza della lobby».
In Italia manca il traino della Fiat, in passato determinante per ottenere attenzione dal governo.
«Anni fa il ruolo in termini di presenza sul mercato del gruppo Fiat era diverso da quello odierno. A quell'epoca le case estere erano meno propositive e più passive. E la grande azione di relazione con le istituzioni di Fiat aiutava anche gli altri. Ora, invece, il peso dei produttori esteri è pari al 70% e spetta a noi trovare i punti giusti di contatto per poter dialogare con le istituzioni. Non è facile, però, perché siamo in tanti ed è difficle riuscire a definire un punto con il 100% della condivisione. Tutto è più complicato, poi, perché l'auto è rappresentata da numerose associazioni di categoria».
Il nodo del superbollo sulle auto di lusso.
«È una bruttura unica al mondo e la stessa classe dirigente sa che il superbollo deve essere abolito».
Intanto, è spuntato il Salone dell'auto di Milano.
«La posizione di Unrae, nel rispetto della libertà d'azione di ogni marca, è favorevole alla creazione di opportunità d'incontro tra prodotto e clienti».
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