Economia

Auto, è partita la corsa agli incentivi

Prenotati 3mila bonus in 2 ore, ma il fondo è limitato. In arrivo altri 500 milioni

Auto, è partita la corsa agli incentivi

Otre 3mila prenotazioni, in 2 ore, nel primo giorno di entrata in vigore degli incentivi sull'acquisto di vetture a zero e basse emissioni di anidride carbonica. E l'attesa, a questo punto, è di un fine settimana, il primo di agosto, positivo per un mercato dell'auto in forte sofferenza da Covid-19. A disposizione ci sono - per ora - 50 milioni, frutto dell'emendamento siglato da Gianluca Benamati, vicepresidente della Commissione attività produttive della Camera, e sostenuto a Palazzo Chigi da Alessia Morani, sottosegretario allo Sviluppo economico. Una somma irrisoria se confrontata con le miliardate francesi, tedesche e spagnole, utile però a smuovere il mercato e, la cosa più importante, a far passare il concetto che gli aiuti, per essere efficaci, devono riguardare non solo le motorizzazioni elettrificate, ma anche tutte quelle a benzina e diesel Euro 6 di ultima generazione: la fascia con emissioni di C02 da 61 a 110 grammi/km, il 27% del mercato. «C'è stato subito un trend importante - commenta il deputato Benamati, primo firmatario dell'emendamento - che dimostra come quella intrapresa sia la via giusta allo scopo di sostenere un settore in grave difficoltà e venire incontro alle esigenze di chi deve cambiare la propria vecchia auto».

Questi fondi, se la corsa agli incentivi continuerà a ritmo elevato, sono comunque destinati a esaurirsi presto. Ecco perché è importante che il governo renda disponibili, a breve, i 500 milioni (50 di questi potrebbero riguardare i furgoni) previsti nello scostamento di bilancio da 25 miliardi e validi sino al 31 dicembre. L'ok agli aiuti per l'auto ha visto Pd e 5 Stelle incrociare le armi all'interno della stessa maggioranza, in particolare per includere nel provvedimento i veicoli endotermici, notoriamente invisi ai «talebani» grillini tutto elettrico (queste vetture rappresentano sempre la seconda o terza macchina e riguardano i ceti più abbienti) e monopattini. Da qui, per far contento il M5s con la sua ala più dura guidata da Davide Crippa, l'altro sottosegretario allo Sviluppo, è stato concordato «il rafforzamento dell'incentivo per l'acquisto di veicoli a ridotte emissioni di CO2 da 0 a 60 grammi/km, prevedendo fino a un massimo di 10mila euro con il contributo anche dei venditori», come ricorda il ministro pentastellato Stefano Patuanelli.

Domani, intanto, si conosceranno i dati di vendita in Italia di luglio. Le prime indicazioni sono per un segno negativo tra il 10 e 20%, sicuramente migliore di giugno (-23,1%) e che lascia alle spalle i drammatici maggio (-49,6%) e soprattutto aprile (-97,6%). «Luglio - commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor - risulta penalizzato sia dalla situazione economica generale sia dall'attesa della disponibilità, avvenuta ieri, degli incentivi. Credo che i sostegni decisi possano portare il mercato, nel 2020, vicino ai livelli del 2019, quando furono immatricolate poco più di 1,9 milioni di vetture».

La filiera italiana punterebbe ora a ottenere un importante risultato in vista della prossima Legge di Bilancio. L'obiettivo riguarda gli aspetti fiscali, ovvero i capitoli bollo, passaggio di proprietà (nel Regno Unito non si paga, in Germania è di 30 euro e da noi varia da 380 a 450 euro), ammortamento e Iva.

Così si dovrebbe favorire anche lo svecchiamento del parco grazie alla vendita di veicoli usati dotati di motori virtuosi.

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