Economia

Auto, scatta il boom dell'usato: ecco cosa c'è da controllare

Se il mercato delle auto nuove continua a vivere la sua crisi, non è così per quello dell'usato aumentato del 13%: ecco cosa c'è da sapere per un passaggio di proprietà senza sorprese

Auto, scatta il boom dell'usato: ecco cosa c'è da controllare

Non si riprende ma si smuove, in qualche modo, il mercato dell'auto perchè è in crescita quello dell'usato: negli ultimi tre anni, dal 2019 al 2021, le vendite sono calate di 460mila unità e c'è stato un +13,2% di passaggi di proprietà. Nel 2021, poi, questo fenomeno ha visto un raddoppio dei veicoli usati a scapito delle nuove immatricolazioni con un rapporto di 200 a 100.

"C'è una crisi globale"

L'aumento esponenziale dei prezzi negli ultimi anni uniti alle varie crisi, in primo luogo quella causata dalla pandemia, ha stravolto un mercato che fino a qualche anno fa procedeva a vele spiegate. Antonio Gentile, responsabile commerciale per l’Italia di Carvago, ha spiegato al Corriere che "la crisi globale dell’industria automobilistica sta avendo un effetto problematico anche sul mercato europeo delle auto di seconda mano, il cui numero disponibile è sceso ai livelli più bassi dal 2009. In estate analizzavamo almeno 7 milioni di annunci al giorno, ora non superano i 4,5 milioni".

La cosa particolare da sottolineare è che, nonostante si tratti di usato, il costo medio è aumentato del 5,6% a gennaio. Tra le case automobilistiche che hanno subìto i maggiori aumenti c'è la Volkswagen Caddy Tdi, da 102 cavalli (2017), che nel 2020 era venduta a 13.500 euro mentre nel 2021 a 18.990 euro. Il balzo è stato del 40,67%. Ma la situazione è comune anche ad altre tipologia di auto: il mercato adesso si muove "su un sottile equilibrio in cui vige la legge della domanda e dell’offerta, l'eccesso della prima condiziona le variazioni della seconda, facendo salire il prezzo di ciò che è disponibile".

Come capire l'usato

Prima di acquistare una vettura utilizzata da un altro proprietario, vanno valutati alcuni parametri: se si acquista da un concessionario, è chiaro che il prezzo potrebbe essere più elevato ma ci può essere una garanzia maggiore che non quando ci si trova di fronte ad un privato. Non solo, la concessionaria di dà una garanzia di almeno un anno che non si verifica nell'altra situazione. In entrambi i casi, è bene capire qual è il reale valore di mercato della vettura che si intende acquistare: oltre a rivolgersi agli esperti del settore, ci sono numerose riviste specializzate con le quotazioni aggiornate mese per mese. Di base, il valore è dato dai chilometri percorsi, l'anno di immatricolazione, i tagliandi eseguiti e gli optional installati.

Quando c'è il diritto di recesso

Importante avere i documenti giusti con se: si dovrà effettuare la visura al Pra (Pubblico registro economico) dove vanno verificate le informazioni giuridico-patrimoniali come la presenza di ipoteche o di fermi amministrativi. Sarà bene controllare anche che il numero del telaio e quello del motore siano gli stessi di quelli riportati sul libretto. Ma le verifiche non sono finite qui: bisognerebbe accertarsi di tutto, dalla carrozzerria alla chiusura dele porte e ad eventuali guasti o meno presenti. Infatti, in quest'ultimo caso, mentre il concessionario ti dà la possibilità del diritto di recesso, tra privati quest'opzione non esiste. Quindi, se si cambia idea o dopo una settimana l'auto non piace più pazienza, non si potranno chiedere i soldi indietro.

I perché della crisi

Almeno 10 milioni le vetture prodotte nel mondo nel 2021 ma l'offerta non è stata soddisfacente: l'aumento dei prezzi, sia delle auto che dei carburanti, ha scoraggiato la ripresa del mercato.

E poi, un grosso condizionamento deriva dalla transizione ecologica in cui si trova anche questo mercato: acquistare ancora diesel o benzina o passare direttamente a ibrido o elettrico? Tante domande che hanno scoraggiato molti consumatori in attesa di tempi migliori tant'é che il mercato europeo, lo scorso anno, ha perso ben il 26% di immatricolazioni.

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