Guadagnano molto, nessuno può negarlo. Troppo, secondo chi da tempo denuncia il progressivo allargarsi della forbice tra le retribuzioni dei top manager e i salari del resto della truppa. Oltre a non sfuggire alla regola degli «ingaggi» d'oro, i banchieri sono forse ancor più nel mirino: la crisi dei subprime e la successiva mutazione in crisi del debito ne hanno di molto appannato lo status. Incapaci per qualcuno, addirittura bankster (banker+gangster, neologismo al vetriolo) per i detrattori più estremi.
Di fatto, gli stipendi milionari resistono. Nonostante il tentativo di calmierarli da parte di Bruxelles, e a fronte di risultati, nella media, non proprio esaltanti. L'Eba, l'autorità bancaria europea, ha passato al setaccio le loro buste paga per poi compilare un'interessante classifica geografica. Dall'indagine si scopre, per esempio, che le nostre star del credito con un 740 da oltre un milione di euro sono appena 109, contro i 2.714 high earners britannici, i 212 tedeschi e i 177 francesi. La categoria dei milionari è però quanto mai variegata. Dimmi in quale settore lavori, e ti dirò quanto incassi. Chi sta meglio sono i dieci top manager italiani del comparto dell'asset management, la cui retribuzione totale media è pari a 2,22 milioni. Un livello particolarmente elevato per gli uomini del risparmio gestito che si spiega con la componente variabile del loro stipendio, pari a 4 volte quella fissa. Più le cose vanno bene, e più guadagnano. Così è stato nel 2012 grazie alla ripresa dei mercati finanziari, visto che l'anno prima la remunerazione si era fermata a 1,87 milioni. Meno pingue lo stipendio di 11 banchieri del retail che si fermano a «soli» 1,82 milioni, e quello dei 47 dell'investment banking (1,6 milioni).
Bruxelles punta a mettere un tetto alle retribuzioni dei banchieri e vorrebbe che dal 2014 i bonus non possano eccedere i salari annuali, o quantomeno non possano superare il doppio degli stipendi, a patto che gli azionisti abbiamo dato il loro placet.
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