Economia

Le banche nel mirino dei Benetton

Gilberto: «Possibile ingresso dopo le fusioni tra Popolari». Ricerca di un partner anche per Autogrill e Adr

Le banche nel mirino dei Benetton

Grandi manovre nell'impero dei Benetton che dopo l'abbigliamento, le autostrade, gli aeroporti e qualche investimento di peso (Generali e in passato Telecom e Pirelli), ora mette nel mirino il settore bancario.

Dopo la cessione dei duty free aeroportuali alla svizzera Dufry, stanno entrando nel vivo diversi dossier che riguardano le controllate Autogrill e Aeroporti di Roma (Adr) con un unico filo conduttore: trovare soci internazionali, e possibilmente «danarosi», con cui condividere investimenti o eventualmente cedere business non più strategici. «Un orizzonte in cui la famiglia potrebbe valutare di entrare nel settore bancario - ha spiegato il presidente della holding Edizione, Gilberto Benetton - sarà una cosa da valutare, ma penso che sia un tema per il 2016 quando saranno definite le aggregazioni, in particolare tra le popolari». Ed è facile pensare che l'attenzione dei Benetton possa concentrarsi sul destino di Veneto Banca (territorialmente affine), da tempo al centro di indiscrezioni su possibili nozze con Pop Vicenza, ma anche l'emiliana Bper o la milanese Bpm. E questo nonostante l'investimento finanziario in Generali (1%) non si stia rivelando troppo conveniente sul fronte del titolo («Siamo contenti di Greco, non del titolo» ha detto Benetton).

Nel frattempo, per preparare il terreno a possibili nuovi investimenti, la famiglia Benetton sta tessendo due operazioni di riassetto. La più imminente, che dovrebbe chiudersi entro il primo semestre, riguarda gli Adr che controllano gli scali romani di Fiumicino e Ciampino che, con l'operazione Alitalia-Etihad hanno acquisito nuova appetibilità e valore. «Venderemo il 30%» confermando che si sta valutando la cessione di un 15% a un fondo o a qualche investitore e poi un altro 15% ad Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi». Obiettivo: reinvestire l'incasso nell'acquisizione di un nuovo scalo, possibilmente internazionale. Nel recente passato «abbiamo già provato a muoverci in questa direzione, per ora senza frutti, ma questo resta il nostro intendimento: qualunque opportunità si presentasse, si è parlato di Nizza, noi concorreremo».

Il riassetto non si limita però al settore aeroportuale. Anche in casa Autogrill la rivoluzione non sembra essersi esaurita con la cessione di Wdf. All'orizzonte ci potrebbe essere infatti una nuova scissione.

Da qualche tempo si è iniziato a parlare della possibile riduzione della partecipazione della famiglia Benetton in Autogrill (50,1%) e il presidente spiega che il dossier sarà «sicuramente in calendario dal 2016, ma ci vogliono tempi lunghi». L'idea è quella di scorporare un altro pezzo di azienda, ipotesi che potrebbe riguardare la parte Usa (ex Hmshost). Eventuali scissioni sarebbero comunque funzionali a nuove operazioni.

Benetton vuole dunque diversificare e per sua stessa ammissione è disposto anche a guardare a settori «non regolamentati».

Commenti