Il Banco Bpm si prepara per le nozze

Castagna: "Cerchiamo l'opzione migliore". Creval prende tempo sull'Opa Agricole

Il Banco Bpm si prepara per le nozze

«Siamo aperti alla possibilità di raggiungere accordi per un'operazione in M&A. Stiamo facendo dei compiti a casa preliminari per capire quale potrà essere la migliore opzione» come possibile partner. L'ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nel corso della conference call sui conti 2020 ha confermato che l'istituto di Piazza Meda è concentrato sul risiko. Nessun nome sul possibile partner (nonostante il gradimento espresso dagli analisti di Mediobanca Securities per Bper), Castagna si è limitato a sottolineare che l'obiettivo «è raggiungere un accordo che vada a beneficio degli azionisti di entrambi gli istituti», precisando in ogni caso che «al momento siamo ancora in una fase molto preliminare e che ovviamente una scelta non dipenderà solo da Banco Bpm ma anche dagli altri». Il fatto che abbia usato il singolare sembrerebbe tuttavia smentire alcune ipotesi circolate in merito a un possibile coinvolgimento di Banco Bpm nelle nozze Unicredit-Mps.

Per quanto riguarda i conti, al netto degli effetti non ricorrenti, l'esercizio 2020 si è chiuso con un utile netto adjusted pari a 330 milioni (648 milioni nel 2019). Considerando le componenti non ricorrenti, il 2020 ha registrato un utile netto di 21 milioni (797 milioni). Risultati che hanno consentito al cda di proporre la distribuzione di un dividendo di 6 centesimi per azione pari a complessivi 90,9 milioni. Le rettifiche nette sui finanziamenti alla clientela sono salite a 1,3 miliardi, in crescita di 558,3 milioni rispetto all'esercizio precedente. Il Cet1 è comunque aumentato dal 13% di fine 2019 al 13,3 per cento. Nel 2021, anno in cui Castagna prevede un'evoluzione positiva del business, Banco Bpm aggiornerà le proiezioni del piano adeguandole al nuovo scenario. Per quanto riguarda la querelle con Cattolica sullo scioglimento della joint venture tramite esercizio dell'opzione call da parte di Piazza Meda, l'ad si è detto aperto a «potenziali discussioni per trovare una soluzione». L'istituto parlerà anche con Covea, l'altro alleato nella bancassicurazione la cui partnership scade nei prossimi mesi.

Ieri è stato giorno di bilanci anche per il Creval. Il 2020 si è chiuso con un utile netto pari a 113,2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto all'utile di 56,2 milioni del 2019. Torna il dividendo (0,23 euro per azione). Il cda, assistito dagli advisor Mediobanca, Bofa Merrill Lynch e Intermonte, ha sottolineato che «continuerà a operare con l'obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti, non trascurando alcuna opzione strategica». In pratica, la decisione definitiva sull'Opa lanciata da Crédit Agricole sarà presa solo dopo la pubblicazione del documento d'offerta e, per il momento, nessun cambiamento sarà apportato al business plan.

Oggi toccherà pubblicare i risultati al Monte dei Paschi.

Gli analisti si attendono una perdita di circa 1,5 miliardi di euro, ma soprattutto delucidazioni sul piano di rafforzamento patrimoniale da 2,5 miliardi e sulla ricerca del partner che consenta al Tesoro di uscire dal capitale.

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