BEVANDECampari, vendite in crescita Ma l'utile delude gli analisti

«Sarà un altro anno difficile, ma siamo ben equipaggiati per le sfide che ci attendono»: così il numero uno di Campari, Bob Kunze-Concewitz, descrive lo scenario dei prossimi mesi. Il 2012 si è concluso con un bilancio nel complesso soddisfacente, ma leggermente sotto le attese degli analisti: ricavi a 1,34 miliardi (+5,2%), un margine operativo lordo a 320 milioni e un utile netto a 156,7 milioni, in calo dell'1,6%, a fronte comunque di un dividendo invariato, a 7 centesimi per azione.
Così, Campari in Borsa ha vissuto una giornata in altalena: il titolo, congelato per eccesso di ribasso, è rientrato segnando un calo dell'1,99% a 5,66 euro, per poi risalire fino alla parità e ridiscendere cedendo il 2,65% a 5,88 euro. Secondo l'ad Kunze-Concewitz, comunque, i dati del 2012 sono «soddisfacenti in quanto ottenuti in un contesto di mercato molto difficile e con un progressivo miglioramento del nostro mix di prodotti e mercati». Il buon andamento delle vendite negli Stati Uniti, in Australia, Argentina e Russia ha aiutato - e continuerà a farlo, secondo le previsioni - a mitigare le difficoltà di Italia, Germania e Brasile, mercati tradizionali del gruppo leader nelle bevande alcoliche.

Inoltre, grazie all'acquisizione strategica del rum giamaicano Lascelles deMercado, «ci aspettiamo - ha concluso il manager - un ulteriore rafforzamento del nostro portafoglio prodotti e delle nostre capacità distributive nelle Americhe e nell'area del Pacifico. In conclusione, guardando al futuro contiamo di essere ben equipaggiati per affrontare le sfide che ci attendono».

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