Economia

Busta paga più pesante: cosa può succedere da agosto

Riduzione del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti e anticipo della rivalutazione della pensione. Così il governo affronta l'aumento dell'inflazione

Busta paga più pesante: cosa può succedere da agosto

È atteso per la prossima settimana il nuovo decreto legge del governo in cui sarà inserita una riduzione del costo del lavoro per il periodo di tempo che va da luglio fino a dicembre: un provvedimento che potrebbe portare sostanziali cambiamenti in busta paga. Ciò avrebbe effetto a partire dalla retribuzione del mese di agosto.

Sembra quindi essere stata lasciata la strada del bonus 200 euro del precedente decreto Aiuti, in favore del raddoppio dell'esonero contributivo già presente per quelle retribuzioni fino a 35 mila euro l'anno. Oltre alla riduzione del versamento dello 0,8%, che già portava a un aumento in busta paga, il governo pensa dunque di aggiungere un altro taglio dell'1%, in modo che l'aliquota contributiva a carico del lavoratore possa abbassarsi fino al 7,39%. Il tutto senza conseguenze sulla pensione.

Dal mese di agosto, dunque, si attende un incremento dello stipendio. 75 euro in più in caso di livelli più alti di reddito, mentre l'aumento sarà minore per i redditi più bassi. Il bonus 200 euro, invece, portava maggiori benefici ai redditi più bassi. Proseguire con questo tipo d'aiuto, tuttavia, sarebbe stato un impegno troppo oneroso per le casse dello Stato. Da qui la decisione di ridurre il cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti.

Per quanto concerne la categoria dei pensionati, questi ultimi avranno a settembre un anticipo della rivalutazione della pensione di circa il 2%. L'esecutivo ha scelto di operare in tal senso per rispondere all'aumento vertiginoso dei prezzi. Ogni anno la pensione viene adeguata all'aumento dell'inflazione intorno al mese di gennaio, ma la situazione attuale ha reso impellente la necessità di agire prima. Si avrà dunque un anticipo a settembre per poi procedere all'aumento definitivo a gennaio. Secondo i calcoli effettuati dall'Inps, si parla di un esporso dello Stato pari a 24 miliardi.

Oltre a ciò, nel prossimo decreto è atteso anche l'azzeramento degli oneri di sistema in bolletta (misura che sarà confermata per il quarto trimestre) e lo sconto di 30 centesimi sui carburanti, almeno fino al mese di settembre.

Ancora da definire, invece, la possibilità di intervenire sull'Iva applicata sui beni di prima necessità.

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