Le caramelle Rossana tornano in mani italiane

Nestlè vende il ramo d'azienda di Perugina alla piemontese Fida e punta sui "Baci". L'acquirente: "Pronti a investire"

Le caramelle Rossana tornano in mani italiane

La caramella della nonna torna sotto i colori italiani. Troppo piccolo il suo giro d'affari per un colosso dell'alimentare come Nestlè che, nel 1988, rilevò una agonizzante Perugina dall'ingegner De Benedetti con tutti i suoi brand. Di questi solo lo storico Bacio al cioccolato continua a piacere al gigante svizzero. A Rossana, caramella ultradolce in pasta di mandorle avvolta dalla caratteristica carta rossa, trasparente e rumorosa al tatto, non è bastata, per sopravvivere, un'apparizione da superstar nelle mani di Michael Cane nel film «La Giovinezza» di Paolo Sorrentino. E neppure il fatto che il più felliniano dei registi italiani abbia dichiarato una spiccata predilezione per la «rossa» fin da quando era bambino e utilizzava la carta trasparente dell'involucro per vedere il mondo a colori. Rossana però è stata fortunata e ha trovato un compratore tutto italiano che ne continuerà la tradizione. Ossia Fida, un'azienda piemontese specializzata nel settore con marchi come Sanagola e Charms.

Con l'acquisizione Fida, che attualmente ha una quota di mercato del 3,5%, si rafforzerà con l'obiettivo di far salire il fatturato dagli attuali 15 milioni di euro circa. L'intera produzione si sposterà al nord mentre Nestlé rafforzerà lo stabilimento perugino di San Sisto, focalizzandosi sulla produzione «core» dell'azienda: il cioccolato di eccellenza.

Rossana, nata nel 1926 dalla fantasia di Luisa Spagnoli che fondò Perugina insieme alla famiglia Buitoni, deve il suo nome a Roxanne, la donna amata da Cyrano de Bergerac. Insieme alla «rossa» passa a Fida l'intero ramo d'azienda delle caramelle tra cui anche Fondenti, Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi.

La cessione non arriva certo all'improvviso, anzi era nell'aria da tempo, soprattutto dopo che a inizio marzo la multinazionale svizzera aveva annunciato 60 milioni di investimenti in tre anni sul Bacio Perugina e chiarito che non avrebbe più speso un euro per le Rossana. Fatto questo che ha sollevato molte polemiche.

«Ci ha colpito il calore e l'affetto dimostrato dai consumatori nei confronti di Rossana negli ultimi mesi»- ha commentato Leo Wencel, capo di Nestlé in Italia - Siamo lieti di aver trovato un partner esperto nel settore».

Soddisfatto Eugenio Pinci, presidente e ad di Fida: «L'accordo che, grazie a significative sinergie tecnologiche, produttive e commerciali, ci

consente di rafforzare la nostra posizione sul mercato, ampliando il nostro portafoglio prodotti con brand storici molto amati. Siamo pronti a investire risorse umane ed economiche nel loro sviluppo e nella valorizzazione».

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