Centinaio alla Bit: "Un progetto unitario per promuovere l'Italia"

Il ministro del Turismo inaugura la Bit 2019 aperta fino a martedì 12 in fieramilanocity e annuncia le nuove strategie sui mercati esteri: "Cabina di regia del governo tra Enit, Regioni, privati. Destagionalizzazione e rilancio del Sud". Il Rapporto sul Turismo: presenze record, 430 milioni nel 2018 ma quota internazionale dell’Italia cresciuta solo dello 0,2%, spesa concentrata in 5 regioni

Centinaio alla Bit: "Un progetto unitario per promuovere l'Italia"

Mancavano solo valigie e trolley al seguito, gli indispensabili “accessori” da viaggio, ai visitatori che per tutta la domenica hanno affollato i padiglioni e gli stand della Bit 2019 a fieramilanocity. Quello che non mancava era la voglia di viaggiare, di scoprire destinazioni, tour organizzati, crociere, mare e montagna, itinerari avventurosi o “verdi”, percorsi enogastronomici, luoghi ideali per la luna di miele. Un grande spaccato dell’Italia che ama viaggiare e vuol farlo andando alla scoperta delle oltre 100 destinazioni italiane e nel mondo che sono proposte alla Borsa internazionale del turismo di Fiera Milano. Preludio delle altre due giornate, fino a martedì 12, dedicate interamente al business, all’incontro fra domanda e offerta e agli appuntamenti di formazione e approfondimento a tutto campo: dalle strategia commerciali che puntano sulla tecnogia alle nuove professioni create dall'industria del turismo

Così la cerimonia d’inaugurazione è avvenuta a fiera aperta in un clima festoso, con il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio presente al taglio del nastro a sottolineare l’importanza della manifestazione. Con lui, oltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’ad di Fiera Milano Fabrizio Curci, ministri, ambasciatori e consoli, rappresentanti delle istituzioni di 35 Paesi: Algeria, Argentina, Bahamas, Bangladesh, Benin, Bolivia, Bosnia ed Erzegovina, Cile, Colombia, Costa Rica, Croazia, Ecuador, Egitto, Giordania, Grecia, Haiti, Indonesia, Iran, Mauritius, Malesia, Marocco, Moldavia, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Romania, Ruanda, Svizzera, Slovenia, Tunisia, Ucraina, Uruguay e Usa.

Il ministro Centinaio ha annunciato lo sviluppo di progetti per mettere in campo una più efficace promozione coordinata del nostro prodotto turistico con il Governo nel ruolo di cabina di regia a sostegno del Brand Italia. “La destinazione Italia ha tutto quello che serve per essere un prodotto turistico ben definito ma non possiamo andare all’estero, in Cina per esempio, a promuovere le singole località o Regioni, dobbiamo associarle al Brand Italia”. E per attuare questa strategia è necessario “coordinare la comunicazione tra Enit, Ministero, Regioni e operatori privati. Un progetto in questo senso è già in preparazione: possiamo e dobbiamo far meglio e di più dell’attuale quinto posto tra le destinazioni turistiche mondiali che attualmente occupiamo”.

“Il compito dello Stato – ha aggiunto – è quello di fare da cabina di regia. Le Regioni sono importantissime, alcune sono all’avanguardia anche a livello europeo, ma bisogna coinvolgere anche i privati. Io provengo proprio dal settore del turismo, capisco bene queste problematiche e sto lavorando anche con le associazioni di categoria per una maggiore promozione. Dobbiamo anche pensare a prevenire l’eccesso di turismo che si verifica in molte località senza ulteriori tassazioni. Abbiamo la tassa di soggiorno, la tassa d'ingresso a Venezia, qualcuno in Sardegna sta proponendo la tassa di sbarco, nelle isole minori c'è già una tassa di sbarco per quanto riguarda le navi, allora la domanda che faccio è: se fossi un turista, perchè dovrei venire in Italia a farmi spennare, allora vado altrove" con il rischio concreto di diventare una destinazione "turista-repellente".

C'è la nessità invece di puntare sulla destagionalizzazione e sulla promozione delle località minori. "Il nostro Sud Italia potrebbe vivere di turismo 11 mesi all'anno e mi chiedo perchè, molto spesso alla terza settimana di agosto, gli stabilimenti balneari chiudono e i ristoranti non tengono più aperto tutti i giorni. Noi potremmo veramente lavorare da gennaio a quasi la fine dell'anno. Il Sud è la California dell'Europa. Pensate a quanti potenziali turisti ci sono dal Nord Europa che a settembre e ottobre possono ancora venire nel Sud e fare ancora turismo. Il nostro obiettivo - conclude il ministro - dev'essere quello di allungare la stagione e lavorare per far passare il messaggio che il Sud Italia non è solo mare, ma anche storia, enograstronomia, paesaggio. Un turismo diverso rispetto a quello che abbiamo sempre concepito in passato".

Strategie necessarie, da attuare con la rapidità richiesta dalla grande globalizzazione del turismo e dalla velocità impressa dai mercati verso le grandi destinazioni internazionali, che trovano conferma nei dati i dati del Rapporto sul Turismo Italiano edizione numero 22 (che tra l’altro è nato proprio alla Bit) a cura del Cnr-Iriss, presentato in anteprima nella giornata di apertura della Bit.
Il quadro che è emerso è positivo - nel 2017 si è assistito per la prima volta al superamento della componente internazionale (210.658.786) rispetto a quella nazionale (209.970.369 -ma indica anche la direzione in cui occorre lavorare per far crescere l’industria del turismo e dell’ospitalità in tutto il Paese nel segno del turismo diffuso. Nel 2018 infatti le presenze (ovvero i giorni di pernottamento) nella ricettività hanno fatto segnare un nuovo record attestandosi a quota 430 milioni rispetto ai 420,6 del 2017, con un ulteriore incremento del 4% previsto per il 2019, ma la spesa turistica è concentrata in sole cinque Regioni - Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna - che esprimono oltre la metà (54,3%) del totale delle presenze. Non solo, la quota dell’Italia rispetto agli arrivi internazionali globali è cresciuta solamente dello 0,2% passando dal 4,2 al 4,4% nonostante il Bel Paese sia la destinazione più “visitata” nelle ricerche online, come rileva Netcomm. Ci sono quindi criticità se si guarda al posizionamento competitivo dell'Italia.

"Se si tiene conto degli effetti indotti, il volume d'affari nel 2017 è stato pari a circa 108,2 miliardi (+5%), vale a dire il 7,0% di quello prodotto complessivamente in Italia, quasi quattro volte derivato dal comparto agricolo-alimentare e circa 4,5 volte quello proveniente dal tessile-abbigliamento, moda compresa", spiega Alfonso Morvillo, direttore del Cnr-Iriss. La spesa nazionale complessiva è caratterizzata per il 39,2% dalla componente internazionale e per il 60,8% da quella nazionale, mentre l'occupazione ha raggiunto la soglia di circa 3,5 milioni di unità di lavoro, pari al 13,9% del totale nazionale. Se si considera il comparto del turismo allargato, (consumi dei turisti, spese e gli investimenti delle aziende, spese del governo centrale e dei governi locali nel settore), il valore aggiunto risulta pari a circa 195,99 miliardi di euro: il 12,7% del Pil complessivo.

Il Rapporto, in linea con quanto sostienel’Historic Urban Landscape dell'Unesco, sottolinea anche la necessità di avviare politiche di valorizzazione del genius loci e allo sviluppo di nuove forme di sostenibilità, in linea con una crescente domanda di autenticità dei luoghi nell'esperienza di visita.

Da qui la necessità ridurre da un lato il gap dell’offerta di mete e territori da far visitare promuovendo un patrimonio unico per arte, cultura, enogastronomia, leisure, natura e dall’altro di valorizzare ancora il ruolo centrale di una manifestazione con una forte proiezione internazionale come la Bit, piattaforma di incontro d’affari tra domanda e offerta e grande “hub” di promozione delle nostre destinazioni, delle eccellenze dei territori, dell’ospitalità e dell'italian lifestyle, in grado accrescere la percezione positiva dell’Italia nel mondo e portare il mondo in Italia.

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