Club Med, Bonomi rilancia a 24 euro

L'offerta totale sale a 915 milioni di euro. L'imprenditore: «Il nostro è un piano industriale solido»

Italia batte Cina 1 a 0 grazie all'ultimo rilancio di Andrea Bonomi sul Club Med a 24 euro per azione e a 25,35 euro per obbligazione Oceane: il controvalore complessivo dell'offerta sale così a 915 milioni. Ma il braccio di ferro tra Investindustrial, il private equity di Bonomi, e Fosun per il controllo del gruppo francese non sembra terminato. Anzi. Il mercato scommette sulla prosecuzione dello scontro, tanto più che le valutazioni del simbolo del lifestyle francese sono ancora sotto controllo: l'ultimo rilancio valuta il gruppo 7,7 volte l'ebitda, in linea con i multipli dei concorrenti.

Club Med ha chiuso infatti la seduta a Parigi 24,32 euro, oltre quindi l'Opa di Bonomi giunto ormai al suo terzo rilancio in pochi mesi (la prima offerta risale a giugno ed era 21 euro per azione). La cordata avversaria (Gallion II con Fidelidade), che solo lunedì scorso aveva messo sul piatto un'offerta a 23,5 euro (la prima risale all'estate del 2013 a 17 euro per azione), avrà tempo fino alla chiusura del mercato del prossimo del 19 dicembre per alzare nuovamente il tiro. Nel frattempo gli schieramenti sono sempre più agguerriti anche a livello mediatico. Negli ultimi giorni Henri Giscard d'Estaing, presidente del Club Med, non ha perso occasione di ribadire il suo appoggio a Fosun, sostenendo che l'interminabile battaglia in corso per il controllo del Club Med sta penalizzando i conti della società: l'ultimo esercizio ha registrato un rosso di 9 milioni.

Per il figlio dell'ex presidente della Repubblica francese l'offerta di Bonomi rappresenta addirittura una «seria minaccia» per la sopravvivenza del capostipite dei villaggi vacanze di alto livello, in quanto si tratterebbe, a suo giudizio, di una proposta strettamente finanziaria e non industriale. Il manager evoca poi con la stampa d'Oltralpe lo spettro del «rischio smembramento», a cui andrebbe incontro uno degli emblemi stessi di Parigi. A chi, persino in patria, gli faceva notare la peculiarità della sua posizione, in quanto al tempo stesso giudice e concorrente nella stessa gara (il manager ha una piccola quota nel consorzio Gallion II, così come il cfo Michel Wolfvoski), il presidente finora non ha ribattuto.

Bonomi non ha perso tempo e ha risposto direttamente in francese. Con il rilancio di ieri, infatti, Global Resorts, la cordata guidata da Investindustrial, ha ricordato il proprio impegno a investire 150 milioni nel rilancio della società, e ha poi messo in fila una serie di dati non proprio entusiasmanti relativi alle precedenti gestioni.

Le slide evidenziano impietosamente come il Club Med non paghi il dividendo dal 2000, abbia cumulato nello stesso periodo perdite per 348 milioni di euro e come abbia visto scemare il proprio parco immobiliare (il cui valore è crollato dai 777 milioni a bilancio nel 2001 agli attuali 443 milioni). Non solo. Dall'avvio della presidenza di Giscard d'Estaing, nel marzo 2005, il colosso del turismo francese ha bruciato sul mercato ben 430 milioni (-61%).

«Il nostro è un piano industriale sostenibile che prevede una strategia di crescita bilanciata e una struttura finanziaria solida», ha sostenuto con il Giornale Bonomi.

Della nuova Club Med, infine, non dovrebbero far più parte i Benetton (al 2% circa del capitale tramite Edizione). «Credo vogliano cedere la quota», ha dichiarato alla stampa Bonomi.

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