Contratti, sim, sanzioni: cosa cambia per i cellulari

Le nuove norme sono in vigore dallo scorso dicembre

Contratti, sim, sanzioni: cosa cambia per i cellulari

Con il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, entrato in vigore lo scorso dicembre, vengono ridefiniti i diritti dei consumatori. Alcune delle novità introdotte sono state analizzate da Sostariffe.it, con lo scopo di dare un quardo generale della situazione che si verrà a delineare in tale ambito.

Durata dei contratti

Uno dei primi aspetti da sottolineare, come ricorda il Corriere, è che da ora in poi i contratti di telefonia potranno estendersi al massimo per 24 mesi. Oltre ciò, gli operatori saranno tenuti per legge a proporre al nuovo potenziale cliente anche un'offerta della durata massima iniziale di 12 mesi. Una situazione differente, quindi, rispetto a quella attuale, nella quale sono spesso proposti contratti con durata fino a 48 mesi che prevedono per il cliente l'obbligo di saldare tutte le rate fino all'ultimo centesimo, anche a seguito di una disdetta.

L'Antitrust e le associazioni dei consumatori non hanno mai visto di buon occhio tale situazione, ritenendola eccessivamente stringente e vincolante per i consumatori, oltre che deletaria per la libera concorrenza.

Il timore è quello che una contrazione dei tempi di durata del contratto possa tradursi per i consumatori in un aumento della rata mensile da pagare. Secondo Sostariffe questa eventualità potrebbe essere evitata, almeno in facciata, con la separazione di due distinti contratti da proporre al cliente, uno specifico per l'installazione ed uno relativo al servizio di telefonia. Il rischio annesso a una soluzione del genere potrebbe essere tuttavia l'impennata dei prezzi di installazione, sui quali verrebbero caricati dei "costi invisibili" come quello del modem, spacciato per gratuito ma in realtà compreso proprio nella rata più alta relativa a questa nuova voce.

Più controlli

Agcom avrà un ruolo determinante nel codice delle comunicazioni elettroniche, visto che dovrebbe vigilare sulla congruità dei costi e sull'applicazione delle nuove regole. Tra di esse è bene ricordare la ridefinizione delle norme relative al diritto di recesso. Il cliente, che deve essere informato entro 30 giorni massimi del cambiamento unilaterale delle norme contrattuali, potrà scegliere di non accettare e quindi di disdire in modo gratuito e senza doversi fare carico di costi aggiuntivi o di penali. Una volta ricevuta comunicazione di eventuali variazioni contrattuali, il consumatore avrà comunque 60 giorni di tempo per scegliere se proseguire o recedere.

Rinnovi e sanzioni

Sarà richiesta maggiore chiarezza anche sui contratti che prevedono il rinnovo automatico. L'utente dovrà essere informato almeno due mesi prima di un eventuale proroga contrattuale automatica. Tale comunicazione potrebbe tradursi per il consumatore in uno stimolo a guardarsi intorno intorno e verificare la presenza sul mercato di condizioni contrattuali più vantaggiose economicamente o più adatte alle proprie esigenze. Lo scopo è colpire le situazioni stagnanti che vedono spesso e volentieri utenti "imprigionati" per anni in contratti più salati rispetto a quelli che il mercato attuale prevede per il medesimo servizio: ecco perché, almeno una volta all'anno, gli operatori telefonici avranno l'obbligo di inviare ai clienti informazioni su nuove tariffe e promozioni, con dettaglio di costi e servizi.

Le multe previste per chi non rispetta il nuovo codice

vanno da un minimo di 240mila euro a un massimo di 5 milioni di euro. Tra le altre novità anche quella dei rimborsi: in caso di errato addebito, gli operatori dovranno risarcire i propri clienti entro e non oltre i 30 giorni.

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