Consiglio fiume, oggi il verdetto Sul tavolo anche l'Opa dei Salini

Lunga riunione domenicale per il consiglio di amministrazione di Impregilo. Sul tavolo del board presieduto da Claudio Costamagna c'erano sia la decisione sul maxi-dividendo promesso dall'ad Pietro Salini, sia l'esame dell'Opa lanciata dallo stesso gruppo Salini a 4 euro per azione per ottenere il pieno controllo del primo general contractor italiano ed estromettere la famiglia Gavio. L'obiettivo a medio termine è costituire un campione nazionale quotato tramite una fusione. Il board di Impregilo doveva in particolare analizzare il parere di congruità sull'Opa preparato dagli amministratori indipendenti. Domani dovrebbe invece essere Consob ad esprimersi sul prospetto informativo.
La discussione, che ha abbracciato l'approvazione dei conti preliminari del 2012, si è tuttavia protratta fino a tarda serata; un comunicato è atteso questa mattina. Il progetto iniziale prevede di ricavare quanto necessario alla «jumbo-cedola» dagli 800 milioni presenti in cassa dopo la vendita della controllata sudamericana Ecorodovias. Bisognerà vedere quale sarà la scelta del board sul dividendo dopo il disimpegno dal capitale del fondo Amber: ieri sarebba stato deciso la forchetta del dividendo, che dovrebbe essere varato il 25 marzo. La principale incognita resta comunque sapere quale sarà la scelta della famiglia Gavio, titolare del 30% del capitale come i Salini. rispetto all'Opa.

Intanto in Borsa il titolo Impregilo si mantiene da settimane attorno alla quota prevista dall'offerta pubblica. Sia Banca Akros sia Banca Imi, che affianca Salini, hanno ridotto il proprio giudizio sul titolo a «mantenere».

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