Economia

Crisi, Hollande boccia subito il direttorio franco-tedesco: schiaffo in faccia alla Merkel

Inversione di rotta nell'Eurozona. Hollande avverte la Germania: "Non voglio un direttorio franco-tedesco". Il 16 maggio il primo vertice con la Merkel

Crisi, Hollande boccia subito il direttorio franco-tedesco: schiaffo in faccia alla Merkel

Inversione di rotta nell'Eurozona. La cancelliera tedesca Angela Merkel non avrà più vita facile. Francois Hollande, neo presidente della Francia, ha già messo in chiaro: "Non voglio un direttorio franco-tedesco". Pur riconoscendo "l’importanza" delle relazioni franco-tedesche, il braccio destro del numero uno dell'Eliseo, Pierre Moscovici, ha spiegato che Hollande auspica di vedere le istituzioni europee "svolgere pienamente le loro funzioni".

Hollande incontrerà i leader dei Paesi membri dell'Unione europea, tra cui il premier Mario Monti, dopo la sua investitura ufficiale. L'appuntamento è previsto per il 15 maggio. Moscovici non ha tuttavia indicato il calendario preciso in cui incontrare i leader europei. Ad ogni modo il 16 maggio, all’indomani della sua investitura, Hollande volerà a Berlino per incontrare Angela Merkel. L'attuale situazione dell'Eurozona, a partire dalla crisi della Grecia, e la ricerca di un compromesso per aggiungere la dimensione della crescita al patto di bilancio del Vecchio Continente, approvato lo scorso marzo a Bruxelles sono i temi fondamentali affrontati oggi a Parigi da Hollande e il presidente del Consiglio Ue Hermann Van Rompuy.

"C’è stata una discussione sulla strategia di crescita", ha detto Moscovici aggiungendo che "oggi in Europa tutti risentono la necessità di definire una strategia di crescita. C’è la volontà di trovare un compromesso dinamico su questa questione vitale".

Lo scambio tra Hollande e Van Rompuy è stato "positivo, approfondito e costruttivo", ha proseguito Moscovici precisando che i rapporti tra i due sono "molto buoni" e che domani Hollande affronterà gli stessi temi con il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker.

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