Coronavirus

Col Covid scende la disoccupazione? Ecco perché

Secondo l’Istat, l'effetto coronavirus sul mercato del lavoro è decisamente "più marcato rispetto a marzo". Drastico calo della disoccupazione perché meno persone cercano un impiego

Col Covid scende la disoccupazione? Ecco perché

I primi effetti della crisi economica causata dal coronavirus si fanno sentire. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat, ad aprile, quindi nel pieno del lockdown, il mercato del lavoro è andato a picco con il numero di occupati che è calato di 274 mila unità. L’Istituto parla di "marcata diminuzione", ancora più accentuata rispetto al mese di marzo.

"L’occupazione ha registrato una diminuzione di quasi 300 mila unità, che ha portato nei due mesi a un calo complessivo di 400 mila occupati e di un punto percentuale nel tasso di occupazione", viene spiegato nel commento che accompagna le stime.

Nonostante il calo di persone con un lavoro si segnala contestualmente anche una drastica diminuzione del tasso di disoccupazione, che scende dall'8% al 6,3%. Tra i giovani, invece, è al 20,3%, con meno 6,2 punti. Una situazione decisamente paradossale ma che ha un suo perché: sono, infatti, diminuite le persone in cerca di un impiego. Il calo, un pesante -484 mila pari al 23,9% rispetto a marzo, si ripercuote inevitabilmente anche sul numero di inattivi, cioè sul numero di persone, ben 746mila unità, che non hanno un lavoro e né lo cercano. Il tasso di inattività, quindi, si attesta al 38,1% (+2%).

Ma dai dati forniti dall’Istat emergono anche altri importanti indicatori della difficile situazione economica che sta attraversando il nostro Paese. In questa prima fase, la crisi ha colpito più duramente le donne (-1,5%) degli uomini (-1%). In un solo mese è calato di quasi un terzo il numero di donne in cerca di un impiego (-30,6% pari -305mila unità) rispetto agli uomini (-17,4%, pari a -179mila). Il calo riguarda tutte le classi di età.

Rispetto invece alla posizione professionale e al tipo di occupazione, il calo in valore assoluto è molto più marcato tra i dipendenti (-205mila) rispetto agli indipendenti (-69 mila), anche se in termini percentuali la flessione è superiore per i secondi (-1,3% contro il -1,1%).

Tra i dipendenti, però, si nota la forte diminuzione degli occupati a termine, con un calo di 129 mila unità (-4,6% se confrontato al mese di marzo) rispetto al -76mila a tempo indeterminato.

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