Crisi, Istat: da febbraio 500mila occupati in meno

Secondo il report dell’Istat, la disoccupazione è salita al 9,7%, segnando un +0,5 punti da giugno, mentre quella giovanile raggiunge il 31,1%

Crisi, Istat: da febbraio 500mila occupati in meno

Dall’Istat arrivano altre brutte notizie dal fronte economico. Se ieri l’istituto di statistica aveva rivisto al ribasso il Pil italiano nel secondo trimestre, indicando un pesante -12,8%, oggi in una nota sottolinea che da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400mila.

"In quattro mesi - nota l’Istituto - il tasso di occupazione perde oltre un punto mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio". Contestualmente, il tasso di disoccupazione sale al 9,7%, segnando un +0,5 punti da giugno, e un +0,1 punti da luglio 2019. I disoccupati, invece, aumentano del 5,8% (+134mila unità). Dal confronto tra il trimestre maggio-luglio di quest’anno e quello precedente (febbraio-aprile) emerge un livello di occupazione inferiore dell'1,2%, corrispondente a -286mila unità. Aumenta il tasso di disoccupazione giovanile che a luglio ha raggiunto il 31,1% (+1,5 punti). Nel trimestre crescono, inoltre, sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila) che gli inattivi con una età compresa tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).

L’Istat sottolinea anche che le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell'occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, i dipendenti (-317mila) e gli autonomi (-239mila). Unica eccezione sono gli over 50: in questa fascia si è registrato un incremento di occupati (+153mila). Tale aumento, spiega l’Istituto, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. In un anno il tasso di occupazione scende di 1,3 punti. La diminuzione nel numero di inattivi, -1,6% pari a -224mila unità, riguarda uomini, donne e tutte le classi d'età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti).

A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, continua a seguire una tendenza all'aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato lo stesso mese dello scorso anno. Per i dipendenti la differenza rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore). Nell'arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a -44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).

Non manca quale piccolo segnale positivo. A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione è tornata a crescere. L’Istat registra un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni. Gli uomini occupati sono sostanzialmente stabili mentre diminuiscono gli indipendenti.

Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali).

Se confrontati con quelli di luglio 2019, però, i dati indicano che gli occupati diminuiscono di 556.000 unità e il tasso di occupazione perde l’1,3%.

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