Un consiglio d'amministrazione fiume, iniziato in ritardo e proseguito fino a tarda sera. Da quanto trapela, la tensione ha toccato livelli molto alti. Sul tavolo dei vertici di Fondazione Crt il tentativo di ricomporre la spaccatura sul voto di sfiducia ad Andrea Varese, segretario generale e uomo fidato del presidente Fabrizio Palenzona. La vicenda era al primo punto all'ordine del giorno, con i quattro consiglieri ribelli, capeggiati dal tandem Caterina Bima-Davide Canavesio, che hanno confermato la loro sfiducia al segretario generale. Questo è un passaggio decisivo sulla posizione di Varese, che ora dovrà rassegnare anche formalmente le dimissioni. Al suo posto, il cda ha nominato Annapaola Venezia, come segretario generale a interim. Al secondo punto c'era la relazione del presidente, che avrebbe portato in assemblea un faldone con all'interno scambi di e-mail che sarebbero le prove del famigerato patto occulto che ha coinvolto non solo Corrado Bonadeo (che si è dimesso dopo la segnalazione fatta al Mef da Varese) e un gruppo di consiglieri d'indirizzo, ma anche alcuni consiglieri d'amministrazione. Elementi che in questo caso sarebbero a supporto di quanto operato dal segretario generale, che nel segnalare al Mef il patto incriminato altro non avrebbe fatto che portare all'attenzione dell'ente di vigilanza una situazione di alterazione del normale funzionamento della Fondazione. I consiglieri ribelli, infatti, lamentavano di non essere stati coinvolti prima di segnalare l'anomalia al Mef. Al momento, la spaccatura pare evidente e se alla vigilia le possibilità di una ricomposizione dello strappo erano minime, dopo il cda di ieri sera sono quasi del tutto azzerate.
A quanto è dato sapere, nella Fondazione si sta saldando un fronte torinese desideroso di riappropriarsi dell'ente, che nel disegno di Palenzona avrebbe dovuto ampliare il suo raggio d'azione e il suo peso specifico oltre la città di Torino. Cosa che, evidentemente, non è piaciuta a tutti all'interno di Fondazione Crt. Sta di fatto che, anche se venisse trovato un accomodamento dell'ultimo minuto, qualsiasi tipo di equilibrio posticcio sarebbe destinato a infrangersi contro una situazione in cui è venuta a mancare il requisito basilare di qualsiasi rapporto personale e di lavoro: la fiducia reciproca. Palenzona, a questo punto, potrebbe arrivare anche a trarne le conseguenze.
Il prossimo appuntamento in calendario è il 7 maggio, con la prima riunione del nuovo consiglio d'indirizzo. E' però ovvio che un terremoto ai vertici di tale portata, non più solo fatti interni, potrebbe anche far accendere qualche faro a una vigilanza che finora ha ritenuto di rimanere alla finestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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