Decade il cda Finisce l'era di Berneschi

L'intero consiglio di amministrazione di Banca Carige è decaduto. Ieri hanno presentato le dimissioni due componenti del board in quota Bpce (azionista francese dell'istituto con il 9,989%), Philippe Marie Michel Garsuault e Philippe Wattecamps. Salgono a otto gli amministratori dimissionari dopo che avevano abbandonato Piergiorgio Alberti, Luigi Gastaldi, Giovanni Marongiu e Alessandro Repetto (tutti e quattro in quota Fondazione Carige) e Cesare Castelbarco Albani e Guido Pescione (in lista Bpce). Le motivazioni ufficiali sono il conferimento di «un nuovo assetto alla governance della banca, in conformità alle generali linee di indirizzo di vigilanza», cioè di Bankitalia, «ferme restando le condivise strategie di rafforzamento patrimoniale».
Lo scontro tra il presidente della banca, Giovanni Berneschi, e il suo omologo nella Fondazione (che detiene il 47% circa dell'istituto) ha visto così soccombere il primo. Sarebbe, tuttavia, errato presentare la vicenda come il riflesso di uno scontro locale per il potere bancario. In realtà, le divergenze tra banca e il socio principale si sono acuite dopo il diktat di Bankitalia che ha imposto a Carige un rafforzamento patrimoniale da 800 milioni. I primi 101 milioni sono stati assicurati dal closing della cessione di Carige Asset Management ad Arca Sgr (plusvalenza di 93 milioni), mentre sono in corso le trattative per dismettere Carige Vita Nuova (assicurazioni) e il 20% dell'Autostrada dei Fiori. I negoziati, tuttavia, procedono non troppo velocemente.
Occorre anche ricordare che Via Nazionale ha imposto un aumento della copertura dei crediti in bonis (240 milioni le rettifiche complessive nel primo semestre 2013) che ha determinato una perdita nella prima metà dell'anno di 29,4 milioni. L'ormai ex presidente Berneschi, da 25 anni alla guida dell'istituto, intendeva coprire il gap patrimoniale con un aumento di capitale che però l'ente controllante non avrebbe potuto seguire. Di qui le frizioni sempre crescenti che sono sfociate nelle dimissioni di massa dei consiglieri proprio per favorire il ricambio al vertice.


Lo statuto della banca prevede a breve la convocazione dell'assemblea degli azionisti per la nomina del nuovo cda. Alla Fondazione spettano 7 consiglieri tra i quali il presidente. Ieri Carige in Borsa è salita dell'1,55 per cento.

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