Coronavirus

Il governo sguinzaglia "Serpico". Attenti: cosa è in grado di fare

Scambio di dati serrato tra Gdf ed Entrate per scovare i furbi dei ristori. Ecco come funzionano tutti i controlli

Il governo sguinzaglia "Serpico". Attenti: cosa è in grado di fare

Se da una parte il governo giallorosso (tenta di rimediare (in ritardo) ai gravissimi danni provocati dalle rigide limitazioni imposte in tempo di Covid con l'elargizione di bonus a fondo perduto, dall'altra sono già scattate le indagini per scovare tutti coloro che accedono ai cosiddetti ristori senza averne alcun diritto.

Secondo quanto riferito da "Il Sole 24 ore", è infatti partita una maxi operazione che vede impegnati sia gli uomini delle Fiamme gialle che quelli dell'Agenzia delle entrate. Al fine di verificare la liceità delle richieste di accesso ai fondi sarà utilizzato il software "Serpico profilato", un database a disposizione degli agenti del fisco per confrontare i dati Iva forniti dal portale "Fatture e Corrispettivi" con le istanze di accesso ai vari bonus.

Lo scorso 19 novembre è stato dunque firmato un protocollo di intesa fra la Guardia di finanza ed il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha dato avvio all'ingente scambio di dati indispensabile per scovare coloro che stanno approfittando, pur non avendone diritto, dei contributi dello Stato. Stando a quanto riferito da "Il Corriere", fino ad ora l'Agenzia delle entrate avrebbe elargito circa 8,2 miliardi di euro di contributi a fondo perduto, come previsto dai dl Rilancio e Ristori emanati per soccorrere le categorie danneggiate dalla pesante crisi economica seguita ai provvedimenti restrittivi anti-Covid imposti dal governo.

Dai controlli preventivi effettuati dal fisco, tuttavia, sono emerse numerose irregolarità nelle richieste e 243 milioni di bonifici sarebbero già stati bloccati. Da qui la necessità di procedere con verifiche mirate che vedono il coinvolgimento di entrambi gli organi. Non solo. Le informazioni saranno messe a disposizione anche del nucleo speciale Spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, che potrà quindi realizzare operazioni mirate sul territorio.

Lo scambio di dati fra Guardia di finanza ed Agenzia delle entrate permetterà infatti di valutare il rischio e di intervenire in caso di conclamati tentativi di frode fiscale. Ad essere presi in esame non soltanto i dati anagrafici del soggetto che fa richiesta di accesso ai fondi, ma anche i suoi dati fiscali con tanto di liquidazioni periodiche dell'Iva del II trimestre 2019, la dichiarazione Iva 2020, le fatture elettroniche risalenti al mese di aprile 2019 e quelle di aprile 2020.

Solo dopo aver effettuato i dovuti controlli, sarà la Guardia di finanza a far scattare i provvedimenti. In caso di contributo irregolare al di sotto dei 3.999,96 euro, sarà emesso un processo verbale di constatazione che sarà inoltrato all'Agenzia delle entate. Il contravventore, secondo quanto riferito dagli uomini delle Fiamme gialle, dovrà pagare fino ad un terzo del massimo della sanzione prevista per ogni singola violazione, oppure il doppio del minimo della sanzione edittale entro 60 giorni dalla data di contestazione. Nel caso in cui invece il contributo superi i 3.

999,96 euro, il cittadino, oltre alla multa, verrà segnalato per illecito penalmente rilevante all'autorità giudiziaria competente.

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