Il dossier sul reddito di cittadinanza: spuntano i "tagli"

Un paper realizzato per Bankitalia va a ricalibrare la quota di Rdc se affiancato da assegno unico familiare. Cosa può succedere: i calcoli

Il dossier sul reddito di cittadinanza: spuntano i "tagli"

Il reddito di cittadinanza così come lo conosciamo finora è sempre più nel mirino di una parte della maggioranza e dell'opposizione. Il sussidio, perché di questo si tratta, potrebbe essere rivisto a breve. Dalla Lega, ma anche da Forza Italia e da Fratelli d'Italia c'è la richiesta chiara al governo di riaprire il fronte Rdc per modificare i requisiti di accesso. Il premier Draghi di fatto negli ultimi giorni ha sottolineato la sua posizione a riguardo: "Condivido il concetto alla base del reddito di cittadinanza". Ma non ha chiuso la porta a possibili modifiche. Ha infatti aggiunto: "È troppo presto per dire se il reddito di cittadinanza se verrà riformato, ridisegnato, se cambierà platea". Parole chiare che lasciano intendere che presto o tardi il sussidio, con buona pace di Conte&Co. potrebbe essere rivisto.


Il dossier Bankitalia

E così piano piano cominciano già a vedersi i primi studi e le prime mosse per ricalibrare la cigfra che finirà nelle tasche di chi percepisce il reddito grillino. In questo senso va evidenziato un recente dossier di Bankitalia realizzato per conto di via Nazionale da due ricercatori, Nicola Curci e Marco Savegnago. Il paper accosta il reddito di cittadinanza all'assegno unico per i figli recentemente varato dall'esecutivo. "La delega - si legge nel paper pubblicato da Bankitaia - riconosce pertanto l'esistenza di un problema legato all'interazione tra la nuova misura e il RdC. In teoria si possono identificare molte soluzioni intermedie tra due estremi opposti. Il primo estremo è costituito dal caso in cui l'importo dell'Auu entri nella determinazione del reddito familiare ai fini del calcolo del RdC: in pratica, quanto più alto è l'Auu tanto minore sarebbe il RdC". Di fatto nello studio ci si pone un problema non da poco: è corretto sommare l'assegno unico con il reddito di cittadinanza senza prevedere modifiche sull'importo?


Modifiche all'importo

Il dossier per Bankitalia propone una soluzione: "L'opzione migliore sarebbe quella intermedia, della parziale additività che "consiste nell'esclusione sia dell'Auu dalla determinazione del reddito familiare ai fini del calcolo del RdC sia dei figli destinatari dell'Auu dal computo della scala di equivalenza rilevante per il RdC. La riforma è sempre vantaggiosa per le famiglie percettrici di RdC con figli minori perchè l'importo dell'Auu è superiore al valore massimo di RdC dovuto alla presenza di un figlio minore. Al contrario può essere svantaggiosa per quelle con figli maggiorenni, poiché nella scala di equivalenza che determina l'importo del RdC i figli maggiorenni hanno un peso doppio rispetto a quelli minorenni mentre la legge delega per l'Auu prevede che i secondi ricevano un assegno maggiorato rispetto ai primi. Per evitare questa penalizzazione abbiamo previsto una clausola di salvaguardia che compensi della eventuale perdita di reddito disponibile le famiglie che percepiscono l'RdC e hanno figli di età compresa tra 18 e 20 anni nell'anno precedente all'avvio della riforma".


Tutti i calcoli

Ma entriamo nel dettaglio dei calcoli. Il sussidio erogato avrebbe un importo superiore complessivo a quello attualmente collocato nelle tasche di milioni di italiani. Qualche esempio: due genitori con figli sotto i 18 anni con reddito zero percepiscono 10.800 euro di reddito di cittadinanza su base annuale. Aggiungendo l'assegno familiare il totale arriverebbe a 12mila euro con un reddito che si ferma a 8400 euro a cui andrebbero aggiunti i 3600 euro dell'assegno unico familiare.

Il beneficio maggiore si avrebbe nel caso in cui la coppia abbia un reddito annuo dai 9.000 euro (e quindi lavori) ai 12.000. In questo caso, a oggi prende 1.800 di Rdc mentre nell'ipotesi di Curci e Savegnago, verrebbe a percepire un sussidio raddoppiato pari a 3.600 euro. Dunque in questo caso verrebbe premiato chi già lavora. Ed è proprio questo il punto: cercare di evitare misure che siano un disincentivo all'occupazione.

Su questo i due ricercatori sono molto chiari: "Il disegno dell'Auu qui valutato favorisce le famiglie in stato di maggiore bisogno ma contemporaneamente limita i disincentivi all'offerta di lavoro, premiando a parità di Isee le famiglie di lavoratori (a reddito basso o medio-basso) e, in aggiunta, quelle dove entrambi i genitori lavorano, riconoscendo che queste famiglie potrebbero incorrere in costi di cura dei figli più elevati". Insomma la strada per ricalibrare l'assegno è già aperta. E probabilmente la rivisitazione del reddito grillino è destinata a durare anche in autunno...

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