Economia

Edi Snaidero presidente della Confederazione europea industrie del mobile

L'imprenditore eletto alla guida di Efic. È il terzo presidente che FederlegnoArredo esprime in Europa. "Lavoreremo insieme per superare l'impatto della crisi globale causata dal coronavirus, e preparare l'industria a prosperare nella transizione verde e digitale"

Edi Snaidero presidente della Confederazione europea industrie del mobile

Edi Snaidero è stato eletto presidente della Confederazione Europea delle Industrie del Mobile (Efic) per il periodo dal 2021 al 2024 in occasione dell’assemblea generale straordinaria della confederazione. L’imprenditore, presidente del cda di di Snaidero Rino Spa, è consigliere Incaricato del Gruppo Cucine di Assarredo all'interno di FederlegnoArredo. La sua elezione consolida l’attenzione di FederlegnoArredo verso le associazioni europee, strumento indispensabile di rappresentanza e promozione degli interessi dell’industria italiana a Bruxelles.

Snaidero è il terzo presidente che FederlegnoArredo esprime in Europa, dopo Paolo Fantoni in European Panel Federation (Epf) e Michele Falcone in Federazione europea dei mobili per ufficio (Femb). Si tratta di un presidio strategico perché l’Europa è sempre la sede in cui vengono discusse normative che hanno un forte impatto nella vita quotidiana delle imprese.

Obiettivo della presidenza Snaidero, sulla scia del lavoro svolto dal predecessore Markus Wiesner, sarà quello di rafforzare la presenza di Efic ai tavoli di lavoro e di instaurare un dialogo costante, positivo con le istituzioni al fine di tutelare le istanze dell’industria del settore.

“Sono lieto di assumere il ruolo di presidente dell'Efic da Markus Wiesner, che ha guidato con successo l'organizzazione per quasi un decennio, non solo facendo crescere la confederazione ma anche rafforzando il suo ruolo nell'arena di Bruxelles - sottolinea Edi Snaidero -. Farò ogni sforzo per continuare l'eccellente lavoro svolto e per sostenere le industrie europee del mobile.

Lavoreremo insieme non solo per superare l'impatto della crisi globale causata dal coronavirus, ma anche per preparare l'industria a prosperare nella transizione verde e digitale, che Efic sostiene pienamente”.

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