Effetto virus in Borsa, torna il rifugio Btp

Capitalizzazione in calo del 16,4%. Aumentano gli scambi

Effetto virus in Borsa, torna il rifugio Btp

Il Covid ha messo a dieta stretta Piazza Affari. Lo rilevano le statistiche pubblicate ieri del Bollettino di Consob che riportano i dati sulle società quotate e l'intermediazione finanziaria relativi al primo semestre 2020. Dati, si legge nella nota dell'Authority, «in cui si evidenziano i primi segnali della crisi economica conseguente alla pandemia».

Nei primi sei mesi dell'anno le società quotate italiane sono scese a 355 da 360 di fine 2019, hanno registrato un rosso complessivo di 4 miliardi e hanno visto volatilizzarsi il 16,4% del loro valore di mercato. In particolare, a fine giugno, sull'Mta risultavano quotate 230 società con una capitalizzazione pari a 456 miliardi (rispetto alle 231 società presenti a dicembre 2019 con un valore di mercato pari a 545,7 miliardi), mentre il mercato dedicato a pmi e microimprese a giugno vantava 125 società quotate con una capitalizzazione di 6 miliardi (129 le aziende sull'Aim a dicembre 2019 con una capitalizzazione di 6,8 miliardi). Il rapporto fra capitalizzazione e Pil, sceso al 25,6% a fine marzo in corrispondenza col crollo dei mercati, a giugno era poi risalito al 33,5% (33,1% a dicembre).

Entrando nello specifico del documento di Consob si nota come le società industriali quotate sull'Mta abbiano perso complessivamente 5,6 miliardi (da 10,7 miliardi di utili del periodo corrispondente 2019) e abbiano registrato un aumento dell'indebitamento per circa 6,1 miliardi. Le banche hanno visto l'utile contrarsi a 700 milioni (da 7,1 miliardi) e il patrimonio netto salire a 181,4 miliardi da 167,5 miliardi. Non hanno fatto meglio le assicurazioni che hanno chiuso il periodo con un utile netto di 1,6 miliardi (da 2,3 miliardi di un anno prima) e un patrimonio netto in calo a 37,9 miliardi (da 40,5).

Il Bollettino segnala poi l'aumento del volume degli scambi sia per le azioni (+23,5%) sia per i derivati azionari (+8,8%) grazie alla crescita dei future sull'indice Ftse Mib.

«Nel portafoglio azionario della clientela professionale cresce il peso dei titoli esteri a scapito di quelli italiani» nota poi Consob secondo cui: «la clientela retail si rifugia nei titoli di Sato».

E, in effetti, il primo semestre dell'anno ha registrato il decollo del controvalore degli scambi di titoli di Stato italiani (+39,1%), mentre il controvalore delle emissioni corporate è aumentato del 15,3 per cento. Nel periodo in esame, infine, sono calate del 14,2% le emissioni di obbligazioni bancarie.

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