La regina dei ricavi? È ancora Exor. La miglior macchina da utili? Enel. E chi dà più lavoro in Italia? Le Poste. E le banche, così al centro delle cronache, così sballottate tra sofferenze, ricerca di nuovi capitali e propositi di aggregazione? Sono tornate a riveder i profitti, ma continuano ad avere il braccino corto in fatto di prestiti nonostante la liquidità gratis allungata da «mamma» Bce. Puntuale come un orologio svizzero, l'Ufficio studi di Mediobanca stila il tradizionale bilancio delle «Principali società italiane» relativo all'esercizio 2015. È un profluvio di cifre, tabelle e grafici in cui spiccano anche le realtà emergenti, quelle con tassi di crescita del fatturato superiori al 20%, il simbolo di un'Italia che ce la fa - e bene - colmando le italiche inefficienze con robuste dosi di export.
I GIGANTI
In cima al podio per giro d'affari resta Exor con 136,3 miliardi di euro. La holding di Fiat-Chrysler, che evidenzia comunque il maggior livello di indebitamento (57,3 miliardi), è però anche al pas d'adieu dopo due anni vissuti al top della classifica: col prossimo anno, a causa del trasferimento della sede all'estero, uscirà dalla graduatoria. Chi prenderà il suo posto? Probabilmente Enel (73,9 miliardi), visto che Eni, scalzata dal secondo posto e scivolata al terzo con 67,7 miliardi di ricavi anche per effetto del deconsolidamento di Saipem e Versalis, soffrirà ancora della debolezza dei prezzi del greggio. Un autentico piombo per i conti del Cane a sei zampe: la perdita è stata di 8,7 miliardi. Sul fronte opposto, Enel sfoggia quasi 2,2 miliardi di profitti precedendo Edizione dei Benetton (1,5), Snam (1,2) e Luxottica (0,8).
GLI SCALATORI
Il campione per vitalità, espressa dall'ascesa del fatturato, è il gruppo di Leonardo Del Vecchio che si è arrampicato dalla 15ma all'11ma posizione, seguito da De Agostini (dalla 29ma alla 22ma). Bene Fininvest, che passa dal 27mo al 23mo posto, e imperiosa l'accelerazione di World Duty Free (da 65ma a 45ma). Da notare inoltre che Parmalat entra per la prima volta nella top 20 con 7,7 miliardi di ricavi.
AVANTI C'È POSTO
Exor, con 303mila dipendenti, è il maggior datore di lavoro, ma se si analizzano solo le attività in Italia prime sono le Poste (143.700 dipendenti), poi Exor (80.000), Fs (69.000) e Telecom (52.500).
CARRELLO RICCO
Se è impresa impossibile detronizzare l'Esselunga fondata da Bernando Caprotti (7,2 miliardi di giro d'affari, più 46% negli ultimi 10 anni), sta emergendo una new entry come Eurospin (4,4). Ma le Coop portano a casa 11 miliardi di fatturato se si aggregano i conti delle nove aziende differenti che ne compongono l'universo.
LE EMERGENTI
Hanno in comune una forte quota di fatturato realizzata all'estero, almeno il 50%, e tassi di sviluppo a due cifre. Come la Moleskine delle agende (+29,8% il fatturato, 91,5% l'export), A&T Europe, produttori delle piscine Myrtha Pools, la Coveme (film di poliestere) e Indel B (minibar e frigoriferi, uno fu installato anche sullo Shuttle).
PIÙ OMBRE CHE LUCI
Tra le banche, Unicredit sempre prima per totale dell'attivo con 854 miliardi, davanti a Intesa (669 miliardi).
La liquidità nel 2015 è cresciuta di 3,9 miliardi portandosi a 20 miliardi, ma i crediti alla clientela sono scesi di 15,4 miliardi (-1,1%) a 1437 miliardi, mentre la raccolta cala di 6,4 miliardi (-0,4%) a 1642 miliardi. La qualità del credito resta il vero problema, con una massa a fine 2015 di 198,1 miliardi di crediti deteriorati netti, l'11,3% dei crediti verso la clientela.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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