Eni fa un "salvadanaio" da almeno 200 milioni per crescere nel verde

Dopo la quotazione di Var, allo studio una Spac per la transizione con due partner esteri

Eni fa un "salvadanaio" da almeno 200 milioni per crescere nel verde

Eni studia il debutto nel mondo delle Spac. Il Cane a sei zampe sta valutando insieme ad altri partner di promuovere una «Special Purpose Acquisition Company» (società di acquisizione per scopi speciali), un veicolo di investimento da quotare sulla piazza londinese per un progetto industriale legato alla transizione energetica. L'operazione, secondo fonti vicine al dossier, sarebbe ancora nella fasi preliminari di confronto con gli investitori. E coinvolgerebbe un altro paio di soggetti industriali internazionali.

L'iniziativa, che accompagna Eni nel crescente sviluppo del business verde, segue un nuovo trend per la raccolta dei capitali molto in voga soprattutto negli Usa. Ed è di fatto il segnale di una nuova strategia per il gruppo italiano che prepara un 2022 molto «aggressivo» nei confronti del mercato, da cui sa di poter avere un importante ritorno. I numeri sono positivi e la transizione energetica del gruppo sta andando avanti a braccetto con lo sviluppo del business più tradizionale.

Il gruppo guidato dall'ad Claudio Descalzi alzerà il velo sui conti il 18 febbraio: le stime prevedono per gli ultimi tre mesi dell'esercizio 2021 un utile operativo adjusted pari a 3,66 miliardi di euro e un utile netto adjusted pari a 1,94 miliardi. Il quarto trimestre 2020 di Eni si era chiuso con un risultato operativo adjusted positivo per 488 milioni e un utile netto adjusted di 66 milioni.

Così quest'anno Eni è partita in prima fila sui mercati con la quotazione della norvegese Var (che debutterà il 16 febbraio) e ha in programma lo sbarco in Borsa di Plenitude, società creata ad hoc e nella quale sono confluiti il business retail e quello green: la valorizzazione è attesa per metà anno.

Il ricorso alla Spac è una prima assoluta per il gruppo che punterebbe a una raccolta di almeno 200 milioni di euro da destinare poi a uno specifico progetto, ancora da selezionare.

La pandemia e una certa ondata di vendite allo scoperto sulle società quotate non hanno quindi spento l'appeal per le Special purpose acquisition companies.

In Italia, in particolare, è in fase di lancio «Sustainable Ventures», veicolo con un focus su soluzioni tecnologiche dedicate alla transizione ambientale e che punta a una raccolta di 200 milioni di euro. Questa Spac è promossa da Calro Calabria (fondatore di Cmc Capital ed ex capo dell'm&a di Credit Suisse), Franco Bernabè (ex ad della stessa Eni) Manfredi Lefebvre (presidente di Heritage Group).

Tornando a Eni, ieri il gruppo guidato da Descalzi ha anche annunciato che in qualità di operatore del progetto di HyNet North West, ha siglato 19 memorandum of understanding con aziende interessate alla cattura, trasporto e stoccaggio delle proprie emissioni nei giacimenti depletati di Eni UK.

«Una volta operativo, il progetto HyNet North West consentirà di trasformare uno dei distretti più energivori del Regno Unito nel primo cluster industriale a basse emissioni di anidride carbonica del mondo». Sulla scia di queste novità ieri il titolo Eni ha chiuso la seduta in Piazza Affari in rialzo dell'1,66% a 13,25 euro.

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