Da Erede a Equita: squadra che vinse (Rcs) non si cambia

Da Erede a Equita: squadra che vinse (Rcs) non si cambia

Rcs e Tim. Due crocevia del capitalismo italiano finiti entrambi al centro di scontri che hanno scosso il sistema finanziario. Sul Corriere la partita è stata chiusa con successo da Urbano Cairo grazie anche a Intesa Sanpaolo che ha messo all'angolo la cordata dei «vecchi» soci capitanati da Mediobanca. Su Telecom a sparigliare le carte ci ha pensato il fondo Elliott con l'assist a sorpresa della Cdp. Nel match telefonico Intesa è rimasta a guardare. Così come si è tenuta fuori anche Mediobanca, che tra i suoi grandi soci conta sia Vincent Bolloré (che controlla Vivendi), sia Fininvest-Mediolanum, il mondo attaccato dalla stessa Vivendi con il tentativo di scalata a Mediaset. Ma chissà se nei rispettivi palazzi qualche bandiera (quella americana per Intesa e quella francese in Piazzetta Cuccia) è stata agitata. Se non altro nel nome della acerrima rivalità tra i due big bancari.

Di certo entrambe le partite hanno avuto qualche giocatore in comune che non ha cambiato squadra. Come l'avvocato Sergio Erede (nella foto), che ha assistito Elliott nella sfida contro Vivendi sul cambio di governance. Ma che nell'estate 2016 era stato anche arruolato da Cairo nella vittoriosa sfida per Rcs. Dall'esterno aveva fornito la sua esperienza in tema di governance anche Massimo Ferrari, un ex Consob oggi direttore finanziario di Salini Impregilo, che ieri è entrato nel cda di Tim con la lista Elliott.

Mentre sul fronte più strettamente di mercato aveva lavorato all'Opa Rcs anche la sim Equita, schierando direttamente il suo ad Francesco Perilli e il responsabile advisory Carlo Andrea Volpe. La stessa Equita che è stata ingaggiata da Elliott con l'incarico di financial advisor.

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