Economia

Conti pubblici, l'Ue apre: "Ora maggiore flessibilità"

L'Eurogruppo avverte: "Deroghe solo per chi le riforme le avrà già realizzate". E tranquillizza sulla Grecia: "Completare il programma, ma non rischia la bancarotta"

Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo
Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo

"Deroghe al tetto del 3% per il rapporto deficit-Pil? Sono possibili per i paesi che avranno adottato delle riforme per diminuire il debito". La notizia arriva dal presidente dell'Eurogruppo - il coordinamento dei ministri di Economia e Finanze dell'eurozona - l'olandese Jeroen Dijsselbloem. La dichiarazione è stata fatta a margine di un'audizione alla Commissione Affari Economici dell'Europarlamento, ma Dijsselbloem aveva già anticipato questo orientamento due giorni fa, in occasione al termine dell'Ecofin: si tratterebbe della possibilità di concedere più tempo per rientrare nel tetto del 3% che, ricordiamo, è uno dei famosi parametri di Maastricht adottati nel 1992 per i paesi dell'Unione economica e monetaria europea. Possibilità che, però, verrebbe limitata esclusivamente a quei paesi che dimostreranno di aver già fatto delle riforme in direzione della diminuzione del debito pubblico.

Il Presidente dell'Eurogruppo ha inoltre aggiunto che l'idea sarebbe condivisa dal vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn, e che le situazioni dei singoli stati membri verranno valutati caso per caso dall' "esecutivo" europeo. A Bruxelles Dijsselbloem ha parlato anche di Grecia ("non rischia la bancarotta"), annunciando che da domenica prossima la troika (rappresentanti di Commissione Ue, Bce, Fmi) sarà di nuovo ad Atene e esprimendo soddisfazione per il miglioramento della situazione dei conti pubblici ellenici: "Auspico che la nuova revisione del programma greco sia completata in breve tempo. Quanto denaro servirà ancora in futuro, dipende dalle analisi sulla sostenibilità del debito greco a lungo termine, difficili a causa della situazione sociale, economica e politica in Grecia".

Parlando della situazione generale dell'economia europea, il presidente dell'Eurogruppo ha invece dichiarato: "L'andamento della crescita è migliore di quanto pensassimo, pensavamo possibile una crescita del pil dello 0,5%-1%, invece sarà un pò di più dato che c'è un potenziale superiore di quanto valutato.

Non sono soddisfatto in ogni caso, la disoccupazione è troppo alta."

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