Per sostenere l’export non bastano i numeri: servono ascolto, visione e strumenti calibrati sui bisogni reali delle imprese. È da questa convinzione che è partito ieri da Milano il roadshow «Energie per il futuro dell’export», l’iniziativa itinerante di SACE, l’Export Credit Agency del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dedicata al dialogo diretto con il tessuto produttivo italiano.
Milano è stata la prima tappa di un viaggio che attraverserà il Paese – 1300 chilometri da Venezia a Bari, passando per Bologna, Firenze, Napoli e Roma – e che coinvolgerà oltre 300 imprese. L’obiettivo: raccogliere i nuovi bisogni delle imprese per disegnare le nuove strategie di sostegno all’export e agli investimenti del Made in Italy.
«Ascoltare il territorio è essenziale per comprendere sfide e opportunità e rafforzare gli strumenti che diano ulteriore energia al futuro delle imprese e al nostro export, in linea con la missione istituzionale di SACE e con il mandato della Presidenza del Consiglio e del ministero dell’Economia e delle Finanze», ha dichiarato l’Amministratore delegato di SACE, Michele Pignotti.
Nella Casa delle Imprese SACE di Milano, guidata da Enrica Delgrosso, si sono riunite oltre cento aziende del Nord Ovest, da Cantieri Navali Mariotti a IMI Fabi, rappresentative delle filiere più dinamiche del territorio. Un’area che da sola vale quattro beni su dieci esportati dall’Italia: nel 2024 il Nord Ovest – con 233 miliardi di euro di export, il 70% dalla sola Lombardia – ha confermato la propria centralità, grazie a comparti come chimica, farmaceutica, alimentari e bevande.
Solo tra il 2024 e i primi mesi del 2025, SACE ha sostenuto oltre 11mila imprese del Nord Ovest, garantendo esportazioni e investimenti per più di 22 miliardi di euro.
Dal confronto milanese sono emerse tre priorità condivise: rafforzare la competitività del Made in Italy, affiancando all’eccellenza dei prodotti una maggiore capacità commerciale; investire in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, per affrontare la transizione globale; e diversificare i mercati, riducendo la dipendenza da pochi partner e aprendo nuove rotte di crescita.
Oggi Germania, Stati Uniti, Francia e Spagna assorbono quasi il 40% dell’export del Nord Ovest, ma i margini più interessanti arrivano da Arabia Saudita (+11%), Emirati Arabi Uniti (+7%), Brasile (+3%) e India (+2,6%).
«Da quasi cinquant’anni l’export è al centro della missione SACE – ha ricordato
il presidente Guglielmo Picchi –. Con questo roadshow vogliamo unire le energie delle imprese e del sistema Paese per sostenere la proiezioni internazionale, l’innovazione e la competitività del Made in Italy nel mondo».