I lapilli di Pompeo

Far rivivere le scuole tecniche per evitare un grande spreco

Torno sul tema della manodopera qualificata che le imprese non trovano

Far rivivere le scuole tecniche per evitare un grande spreco

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Far rivivere le scuole tecniche per evitare un grande spreco

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Torno sul tema della manodopera qualificata che le imprese non trovano. E che investe in modo particolare il presente ma soprattutto il futuro delle piccole imprese. E quindi sul destino del sistema Paese, considerata la rilevanza economica e sociale che quelle realtà vantano nel nostro tessuto produttivo.

I numeri parlano chiaro e, come leggo, li ha forniti Confartigianato. Le cose stanno così: la carenza di capitale umano qualificato incide sulle piccole imprese per 10,2 miliardi di euro di sottratto valore aggiunto proprio in ragione dei posti di lavori che restano vacanti per ben oltre sei mesi. Il dato spiega la difficoltà dei piccoli imprenditori a rimanere al passo con i tentativi di ripresa che vedono già un quadro della situazione di difficile interpretazione, in modo particolare su scala globale. Non dimentichiamo che in Italia vi sono giovani tra i 25 e i 34 anni che neppure si offrono sul mercato del lavoro e, in tal senso, vantiamo un primato poco lusinghiero nell'Unione europea: siamo i fanalini di coda. Uno spreco. E se la fotografia è così negativa, occorre perciò registrare con interesse la notizia del disegno di legge firmato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In quel testo, ora all'esame della commissione Cultura del Senato, viene esplicitato il piano di istituire la filiera formativa tecnologica professionale e questo dovrebbe far lievitare la formazione scolastica di competenze tecniche sempre più evolute. Una chance decisiva per le giovani generazioni e per i distretti industriali. Come noto in questo Paese si è trascurata l'istruzione tecnica a vantaggio dei licei. Facendo passare un messaggio sbagliato nelle famiglie. E così siamo arrivato alla bruttissima fotografia ricordata da Confartigianato. Adesso, finalmente, la mossa dell'Esecutivo. Solo investendo sulla formazione tecnica il made in Italy avrà un futuro. Ricordiamocelo.

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