Fca continua il rally in Piazza Affari. Ieri le azioni, dopo una nuova giornata positiva, hanno chiuso con un +2,64% a 12,05 euro, che equivale a una salto in avanti del 24,55% in un solo mese. L'euforia attorno al gruppo guidato da Sergio Marchionne, che sempre ieri ha diffuso i dati di bilancio di Fca Us, è generata da vari fattori. Da una parte i dati «macro» favorevoli al settore auto (cambio favorevole grazie al dollaro più forte, basso prezzo dei carburanti, tassi ridotti); dall'altra, le vendite (il miglioramento dei conti in Europa e il dato positivo di gennaio in Italia, il nuovo record negli Usa e la confermata leadership in Brasile nonostante la caduta del mercato), insieme all'impatto positivo delle novità appena lanciate (Jeep Renegade e Fiat 500X) e all'attesa della svolta di Alfa Romeo: ecco, secondo gli analisti, le principali ragioni degli acquisti massicci sul titolo.
Di ieri, poi, è il giudizio positivo espresso da Goldman Sachs: prezzo obiettivo in aumento a 14,6 euro. La banca d'affari, in particolare, definisce il titolo Fca come «la storia di investimento più attraente nel lungo termine da noi coperta». E aggiunge: «Il ceo Marchionne è nella fase finale della creazione di un asset strategico che sorge dai resti di una Fiat che lottava per la sopravvivenza e di una Chrysler in fallimento nell'ambito di un'industria in consolidamento». Secondo Goldman Sachs, che ribadisce il giudizio buy , «lo spin-off di Ferrari dovrebbe rilasciare valore nascosto e spostare i riflettori sulla somma dei brand Fca e sulle posizioni di mercato a livello geografico. Ci aspettiamo, quindi, che verrà implementata una strategia su tre fronti che dovrebbe portare a una sensibile crescita degli utili nel periodo 2014-2018». Posizione più cauta, invece, quella di Credit Suisse, che intende «aspettare altri dettagli» con «il prossimo appuntamento chiave: il roadshow per Ferrari, che prevediamo a metà 2015». Anche da Credit Suisse, comunque, il target price sale a 10,5 euro.
L'istituto svizzero approfondisce, invece, il tema Ferrari il cui 10%, la quota che andrà in Borsa, varrebbe 601 milioni (0,4 euro per azione) per complessivi 6 miliardi. Più generosi, sul Cavallino, erano stati invece gli analisti di Banca Akros: il valore, secondo loro, sarebbe di almeno 7 miliardi. E sempre Akros, in virtù del cambio favorevole (i piani di Fca sono fatti su un cambio di 1,20 euro-dollaro), vede i ricavi del gruppo crescere fino anche a 110-114 miliardi rispetto ai 108 stimati per il 2015.
Di ieri, intanto, sono i dati di bilancio e di mercato di Fca Us. L'ex Chrysler Group ha chiuso il 2014 con un utile netto di 1,2 miliardi di dollari, rispetto ai 2,8 del 2013. Il risultato include il costo una tantum di 1,2 miliardi legato al pagamento della quota Veba. I ricavi sono saliti del 15% a 83,1 miliardi.
Fca Us ha inoltre versato una maxicedola da 1,3 miliardi di dollari a Fca North America Holdings, a sua volta controllata da Fca. In gennaio, le vendite del gruppo negli Usa sono salite del 14% a 145.007 contro le 127.183 unità del gennaio 2013. In pratica, il miglior gennaio dal 2007.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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