Fca respinge l'idea Peugeot «Andiamo avanti da soli»

Marchionne: «Ora solo alleanze di prodotto L'ibrido? Non rende». Stoccata a Volkswagen

Attenzione e prudenza: è la strategia che Sergio Marchionne, ad di Fca, ha deciso di adottare con l'occhio fermo sui conti e i margini del gruppo. E anche sul tema del consolidamento la musica è cambiata: «Non stiamo parlando con Psa Peugeot Citroën - afferma, confermando la recente variazione di rotta -: con loro collaboriamo da oltre 30 anni nei veicoli commerciali. Mia intenzione è stringere un accordo sui prodotti. Fca è più forte nei Suv e nei pick-up e dobbiamo allearci con qualcuno che ci dia vantaggi, cooperare sulle piattaforme». Niente nozze all'orizzonte, dunque. «Abbiamo deciso di andare avanti da soli dopo che GM ha detto no. Ci sono stati discorsi con altri e si è deciso di non accordarci con nessuno perché il gioco non valeva la candela. Vorremmo un deal definitivo, in grado di cambiare il panorama del settore. Restiamo fiduciosi sulla possibilità di raggiungere i target al 2018 senza fusioni». Quindi, una breve analisi sempre sul tema delle alleanze («abbiamo guardato ad aziende con un Dna come il nostro: Volkswagen è più simile a noi, come l'Alleanza Renault Nissan, mentre Ford non lo è») e la solita stoccatina a Volkswagen («non sono Suv quelli dei tedeschi, ma modelli travestiti da Suv; non mi preoccupano, il marchio Jeep è la massima espressione della capacità di Fca per questi veicoli»). Marchionne si è detto invece pronto a continuare la collaborazione con Suzuki (Fca fornisce motori, ndr) e Mazda (la joint venture ha dato vita alle Fiat e Abarth 124 Spider, ndr) su singoli progetti».A Ginevra per l'86° Salone dell'auto, poco dopo essere sbarcato dal volo da Detroit, Marchionne ha assistito con il presidente John Elkann alle numerose anteprime del gruppo: la famiglia Alfa Romeo Giulia, il Suv Maserati Levante, l'Abarth 124 Spider, le Fiat Tipo station wagon e 5 porte e - come presidente di Ferrari - al lancio della Gtc4Lusso (prezzo poco sotto i 270mila euro). Un Marchionne sempre più attento ai conti, anche a costo di andare controcorrente rispetto ai piani dei concorrenti sull'estensione di alcuni progetti, a esempio quello sul motore ibrido (da lunedì, Chrysler Pacifica, prima auto Fca dotata anche di doppia motorizzazione, è in vendita negli Usa). «Sull'ibrido, se guardiamo alla realtà dei fatti - spiega l'ad - non riusciamo a tenere in piedi i margini. Bisogna gestire la tecnologia in modo intelligente, in linea con le norme Usa e Ue. Non c'è niente di tecnologico in questo Salone che Fca non sia in grado di produrre». Cautela anche sulla guida autonoma, altro tema dominante qui a Ginevra: «Ha un costo molto alto e mancano ancora le infrastrutture».Marchionne ha comunque invitato a prepararsi «a una serie di lanci di nuovi modelli. Le scelte tecnologiche di Alfa Romeo e Maserati sono state approvate, tutto il resto è da mandare avanti. Siamo in buone condizioni». Qualche incognita, però, resta. Dopo il Suv compatto del Biscione (si chiamerà Stelvio?), in arrivo all'inizio del 2017, ci saranno altre due Alfa, ma dopo il 2018: potrebbero essere una compatta e l'ammiraglia. E anche per Maserati si sta ancora decidendo quando produrre la coupé Alfieri e la nuova GranTurismo.

Piazza Affari ha comunque risposto bene alle novità viste ieri e ai dati positivi di vendita in Italia e Usa a febbraio: +5,2% a 6,68 euro. Per Ferrari, infine, la produzione 2016 andrà oltre i 7.900 modelli del 2015, mentre per vedere una stabilizzazione del titolo (ieri +0,9% a 35,92 euro), secondo Marchionne, ci vorrà buona parte dell'anno.

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