Fca spinge la produzione Usa in Italia

Dopo Melfi, anche Cassino e Mirafiori poli dell'export. L'idea di portare da Oltreoceano un modello di nicchia

Pierluigi Bonora

I flussi produttivi di auto dall'Italia agli Usa sono destinati ad aumentare. Lo ha fatto capire l'ad di Fca, Sergio Marchionne, che ha definito questa strategia «un'opportunità» che porterà alla piena occupazione degli impianti del gruppo «anche prima del 2018». «È il nostro contributo - ha aggiunto - per far ripartire il Paese». Il graduale potenziamento dell'hub Italia, a vantaggio dell'occupazione e dell'indotto automobilistico, sarà uno dei temi centrali dell'incontro che Marchionne, accompagnato dal presidente di Fca, John Elkann, e dal responsabile dei mercato europeo, Alfredo Altavilla, avrà domani a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi.

L'appuntamento è stato fissato per presentare al capo del governo la nuova Alfa Romeo Giulia e sarà preceduto da una cerimonia analoga, al Quirinale, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Proprio Giulia, infatti, sarà una pedina fondamentale della spinta produttiva italiana verso gli Usa. E con lei anche il futuro primo Suv del Biscione, Stelvio, annunciato per la fine del 2016. In questo caso è la rinnovata fabbrica di Cassino, destinata alle due produzioni, a trasformarsi in hub, come già fa lo stabilimento di Melfi che sforna Jeep Renegade (metà di quelle realizzate partono per gli Usa) e Fiat 500X.

Ipotizzando intorno a 100mila le Giulia prodotte, a regime, un terzo potrebbero essere quelle da imbarcare per l'America.

Insieme ad Alfa, anche Maserati, grazie soprattutto a Levante, che nasce a Mirafiori, assicurerà una produzione di tutto rispetto per il Nord America (circa 10mila delle 30mila unità realizzate) in attesa che il grande stabilimento di Torino accolga altri modelli premium da esportare. E non è escluso che in futuro, se ci saranno le condizioni e in base allo sviluppo del mercato Usa, Marchionne possa portare in Italia, da Oltreoceano, la produzione di un modello di nicchia. Con Renzi, al quale l'ad ha già mostrato tempo fa i modelli in cantiere, il discorso potrebbe scivolare anche su Pomigliano, l'impianto napoletano che ha segnato l'avvio del nuovo sistema di relazioni sindacali tra azienda e forza lavoro. «In estate attendiamo novità sul secondo modello che porti l'impianto a saturazione», il tam tam in fabbrica. E in proposito circola la voce che in Campania, a far compagnia a Panda, possa arrivare l'erede di Alfa Romeo MiTo.

Attese da Fca anche rassicurazioni sullo storico sito Maserati di Modena. La città emiliana è ormai diventata il polo di ricerca e progettazione per Alfa e la stessa Maserati, con numerosi giovani ingegneri assunti e altri in arrivo. A fine anno terminerà la produzione di GranCoupè e GranCabrio, e resterà solo quella di Alfa Romeo 4C. La linea della fabbrica potrebbe essere utilizzata per nuovi modelli di nicchia. Parte del personale, come sostengono fonti politiche, dovrebbe essere trasferito a Maranello, in Ferrari. Altri, in impianti Fca.

Sull'accordo

tra Fca e Google si attende la firma da un momento all'altro. La partnership tecnica consentirebbe ad Alfa Romeo, Fiat, Jeep, Chrysler e Maserati di beneficiare della tecnologie di Google per la guida autonoma dei veicoli.

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