L'industria del risparmio gestito innesta la marcia superiore e a febbraio tocca i 7,45 miliardi di euro di raccolta netta, il 60% in più rispetto ai 4,6 miliardi di gennaio. Tuttavia, sebbene i fondi aperti mantengano saldamente il primato mensile della raccolta con 4,15 miliardi, il balzo mensile di febbraio è imputabile ai flussi di raccolta confluiti nelle gestioni di portafoglio per investitori istituzionali che da un saldo negativo di -1,9 miliardi di gennaio registrano un +2,68 miliardi a febbraio. Immutate, invece, le quote di mercato relative al patrimonio complessivo che vedono i fondi comuni al 49,4% (con 968,1 miliardi in gestione) e le gestioni di portafoglio al 50,6% (con 992,2 miliardi). Tornando nello specifico ai fondi comuni, a febbraio gli obbligazionari si sono confermati la tipologia più scelta dagli italiani con 2,8 miliardi di raccolta netta: seguono i flessibili (1,68 miliardi) e i bilanciati (1,11 miliardi). In rosso, invece, sia il saldo mensile dei fondi azionari (-55 milioni) e sia, soprattutto, i fondi monetari euro (-1,3 miliardi). Alla luce di questi flussi mensili e degli andamenti dei mercati finanziari, a fine febbraio i fondi obbligazionari vantavano un patrimonio complessivo in gestione di 384,9 miliardi (41,9% la quota di mercato): distanziati, i fondi flessibili con 221,3 miliardi (24,1% lo share market), i fondi azionari con 196,9 miliardi (21,4%), i fondi bilanciati con 78,7 miliardi (8,6%) e i fondi monetari euro con 33,4 miliardi (3,6%).
Invariate, infine, le quote di mercato tra i fondi di diritto italiano (al 26,7% del totale con 245,7 miliardi in gestione) e i fondi di diritto estero (al 73,3% con 674 miliardi): questi ultimi hanno contabilizzato un flusso netto positivo a febbraio di 2,88 miliardi, più che doppio rispetto agli 1,2 miliardi raccolti dai fondi di diritto italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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