Fiat e Veba, trattative riaperte Intesa su Chrysler più vicina

Potrebbe essere vicina la svolta nel lungo braccio di ferro tra Fiat e Veba che, se vinto dal Lingotto, permetterebbe il completamento della scalata al gruppo americano evitando in questo modo la quotazione del 16,6% a Wall Street. L'agenzia Bloomberg fa sapere che l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha riavviato le trattative con Veba: un incontro tra le parti sarebbe avvenuto in questi giorni dopo che lo stesso fondo pensioni aveva rifiutato, all'inizio del mese, un'offerta più alta di Torino per il 41,5% di Chrysler (4,2 miliardi di dollari), la prima dallo scorso agosto. La ripresa dei colloqui, a questo punto, potrebbe sfociare in un rapido accordo sul 41,5% di Chrysler il cui valore, secondo un report di Banca Akros, potrebbe aggirarsi su 4,6 miliardi di dollari: una via di mezzo tra l'ultima proposta di Fiat e i 5 miliardi pretesi da Veba.
Non è un caso che la scorsa settimana - probabilmente alla vigilia dell'incontro - Marchionne si sia presentato di buon umore alla cerimonia alla Michigan State University durante la quale ha ricevuto il Dottorato in ingegneria. Pur evitando di entrare nel merito della questione, essendo in corso la procedura di quotazione, nel ricordare i risultati positivi di Chrysler sotto la cura Fiat (ritorno alla redditività, nuovi investimenti e posti di lavoro, vendite in continuo aumento negli Usa), Marchionne aveva sottolineato l'importanza di essere ottimisti, e «di aver fiducia in noi stessi e nel futuro». A questo punto, ogni giorno potrebbe essere quello giusto per annunciare l'accordo tra le parti. E Piazza Affari sembra credere in questa possibilità: il titolo torinese ha chiuso la settimana con un +2%.
Ieri, intanto, Marchionne e il presidente del Lingotto, John Elkann, hanno inviato a tutti i dipendenti del gruppo una lettera con gli auguri di buone feste e le rassicurazioni a proposito dell'impegno di Fiat in Italia. «Sappiamo che il mercato continuerà a essere difficile, ma siamo convinti di poter centrare gli obiettivi che ci siamo posti - si legge -; il nuovo anno si annuncia ricco di sfide impegnative. Conosciamo le vostre capacità e la vostra determinazione - affermano Elkann e Marchionne rivolgendosi ai lavoratori - ed è grazie a esse che possiamo guardare con fiducia al futuro».
«In questo quadro - prosegue la lettera - abbiamo preso alcune decisioni coraggiose, che riguardano soprattutto gli stabilimenti italiani e che siamo convinti ci ripagheranno nei prossimi anni: invece di chiudere alcuni impianti, abbiamo scelto di puntare sulla parte alta del mercato, sfruttando appieno le potenzialità dei nostri marchi e i numerosi vantaggi che ci derivano dall'alleanza con Chrysler».
Elkann e Marchionne ricordano, quindi, di aver «avviato una serie di investimenti che proseguiranno nei mesi e negli anni a venire», ribadendo che «l'obiettivo è di usare i nostri stabilimenti come base per la produzione di veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo». Secondo i vertici del Lingotto «i primi segnali che arrivano dallo stabilimento Maserati “Giovanni Agnelli” di Grugliasco sono molto positivi e ci incoraggiano a proseguire su questa strada».


Infine, dopo aver ricordato che «la vera forza di Fiat sta nel talento e nell'esperienza degli uomini e delle donne che ci lavorano», il messaggio conclude affermando che «il 2014 porterà nuove occasioni per realizzare grandi progetti».

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