Fiat, Marchionne si prepara a prendere la guida dell'Europa

Fiat, Marchionne si prepara a prendere la guida dell'Europa

Da poche ore Sergio Marchionne è rientrato a Torino da Shanghai dove, nella veste di presidente di turno dell'Acea (l'Associazione europea dei costruttori), ha partecipato a un Forum sull'auto cinese. Da stamane, comunque, torneranno a essere Fiat e Fiat Industrial al centro dell'attenzione del top manager. Domani e mercoledì, infatti, si riuniranno i cda dei due gruppi. E al di là dei conti, che Marchionne ha definito, da Shanghai, «totalmente in linea con le stime dell'anno (le previsioni degli analisti per Fiat evidenziano una media per l'utile netto di 250 milioni, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2011, ma un indebitamento in crescita a 6,5 miliardi contro i 5,8 di un anno fa), difficilmente l'ad del Lingotto riuscirà a sfuggire alle richieste di nuove precisazioni sui piani del gruppo per l'Italia. Domande, in tal senso, gli arriveranno dagli analisti, nella conference call, e dai sindacati, che Marchionne vedrà domani sera alle 20.
A Torino c'è molta carne al fuoco, e non solo l'esigenza - ribadita da Marchionne in Cina - che settore e Ue pongano mano al più presto alla ristrutturazione del comparto e si evitino «fughe nazionalistiche in avanti».
Per Marchionne il crollo verticale del mercato automobilistico europeo (-11% la stima di ottobre e -7% dall'inizio dell'anno) comporterà una revisione delle stime, che si conosceranno domani, e una strategia ad hoc. Non è escluso, infatti, che nei prossimi mesi, in vista dell'uscita dal gruppo, causa pensione, di Gianni Coda, responsabile dell'area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), possa essere lo stesso top manager ad assumere l'interim del delicato mercato europeo. Si avverrebbe, in pratica, quello che è accaduto nel momento della divisione per area delle responsabilità all'interno del gruppo automobilistico, quando Marchionne ha caricato sulle sue spalle tutte le attività Usa, dovendo Chrysler tornare a imporsi sul Nord America. Ora le vendite di Chrysler negli Usa, insieme al Brasile, sostengono i conti di Fiat. Missione compiuta, quindi, anche se la ciclicità del mercato automobilistico impone sempre la massima prudenza. Ecco, allora, che l'ad potrebbe delegare di più gli Usa, magari al «delfino» Alfredo Altavilla (per il suo posto, alla guida di Iveco, sarebbero in lizza Lorenzo Sistino e, in seconda battuta, Pietro Gorlier), e dedicarsi anima e corpo alla causa europea.
Tutte indiscrezioni originate da voci che si rincorrono da settimane nei corridoi del Lingotto. Il rimpasto dei manager e il conseguente rafforzamento europeo arriverebbero, però, solo dopo la definizione della querelle, sollevata dagli amministratori indipendenti, sulle nozze tra Fiat Industrial e Cnh. A questo proposito, i negoziati tra le parti sono in corso ma la casa automobilistica deve ancora formulare al gruppo degli indipendenti una nuova offerta dopo che la prima è stata giudicata «inadeguata».
Compiuto questo atto, il comitato straordinario si prenderà del tempo per analizzarla e dare una risposta. Da qui la previsione di tempi non brevi per far decollare la Newco, e c'è chi vede un'eventuale firma non prima di marzo. Se ne saprà di più mercoledì, al termine del cda di Fiat Industrial.
Ma l'attesa per la coda sindacale al consiglio Fiat di domani riguarda anche le novità che Marchionne tiene chiuse nel cassetto.


Per ora si sa solo che a metà 2013 il gruppo presenterà l'Alfa Romeo 4C, prodotta a Modena, e la Fiat 500L a sette posti; per la nuova Jeep Cherokee (made in Usa) si dovrà attendere la fine dell'anno. Al Detroit Auto Show di gennaio, invece, è previsto il debutto della nuova Maserati Quattroporte. Alle poche novità in agenda seguiranno vari restyling per tenere viva l'attenzione su Fiat, Lancia e Alfa Romeo.

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