Fiat, no dagli Stati Uniti alle nozze Industrial-Cnh

Fiat, no dagli Stati Uniti alle nozze Industrial-Cnh

Per Sergio Marchionne, questa volta i venti contrari arrivano dagli amati Stati Uniti, e riguardano il progetto di fusione tra Fiat Industrial e Cnh. Gli amministratori indipendenti di Cnh, riuniti nello «special committee» (sono cinque, vengono indicati dagli azionisti e proposti alla votazione dell'assemblea; si chiamano Thomas J. Colligan, Edward A. Hiler, Rolf M. Jeker, Kenneth Lipper e Jacques Theurillat) hanno giudicato «inadeguata e non nell'interesse di Cnh e dei suoi azionisti» l'idea di fusione delle due società. Lo stesso comitato si è detto comunque pronto «a valutare proposte alternative da Fiat».
La frenata ufficiale degli americani, dopo le avvisaglie delle scorse settimane, ha condizionato la giornata del titolo Fiat Industrial che, in Borsa, ha perso lo 0,32%. Da parte sua, in una nota, il Lingotto afferma di voler cercare un accordo nelle prossime settimane.
«Fiat Industrial - puntualizza Marchionne - rimane convinta dei benefici strategici e finanziari della fusione, operazione che semplificherebbe la struttura societaria del gruppo con la costituzione di un'unica classe di azioni quotate a New York e la formazione di un'autentica alternativa, per dimensioni e capacità di attrarre gli investitori, alle maggiori società nordamericane operanti nel settore dei «capital goods», aumentando cosí la capacità del gruppo di attirare l'interesse degli investitori internazionali, migliorando altresì il merito di credito di entrambe le società e formando un'attraente base per future opportunità di crescita». L'incontro tra le parti dovrebbe tenersi negli Stati Uniti e, in caso di mancata intesa in quella sede, già si ipotizza un piano di riserva. Quale, non è dato sapere. Qualche analista parla di possibile offerta pubblica sul flottante (poco meno 12%), soluzione che però sarebbe sconveniente per Torino.
Gli amministratori indipendenti contestano i prezzi della proposta di fusione del maggio scorso sulla base di un rapporto di concambio da determinarsi in base ai prezzi di mercato delle azioni Fiat Industrial e Cnh nel periodo marzo/aprile 2012 (3,9 azioni Fiat Industrial per ogni Cnh) che, a loro parere, non rendono giustizia. Sul comunicato diffuso ieri dal Lingotto, comunque, non appare più la quotazione secondaria del nuovo soggetto. Il giallo chiarito in serata: ci sarebbe stata una dimenticanza.


Ieri, intanto, Marchionne ha accompagnato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, nella visita allo stabilimento di Pomigliano. Il governo e Fiat, ha spiegato Clini, «sono al lavoro per una collaborazione sulle nuove tecnologie».
Potrebbe essere convocato nelle prossime ore, infine, il vertice tra Marchionne e i sindacati.

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