Economia

Finanza pubblica I conti della Cassa

«L'utile netto supererà abbondantemente i 2 miliardi». L'ad della Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha preannunciato risultati 2012 in crescita (nel 2011 il profitto si è attestato a 1,6 miliardi). «Sia l'attività ordinaria che quella straordinaria hanno dato un contributo importante», ha aggiunto, sottolineando che la Cassa stima di raggiungere a fine anno «almeno il 90% del piano 2011-2013».
Gorno Tempini ha espresso la propria soddisfazione per lo scambio tra il 4,5% di Generali detenuto da Bankitalia e una quota prossima al 20% del Fondo strategico italiano (Fsi). «Siamo molto contenti che la Banca d'Italia abbia visto in Fsi il modo di risolvere il tema di Generali, e molto contenti che, attraverso l'operazione, abbia voluto una partecipazione stabile nel Fondo». L'obiettivo, ora, è «allargare la base sociale di Fsi perché così aumenteranno le risorse a disposizione delle imprese italiane. A tal proposito, il manager ha ricordato che è stato firmato un accordo con Qatar Holding per investimenti congiunti.
Tra i possibili target di Fsi, però, non c'è Alitalia. «Abbiamo rispetto di ciò che si sta facendo per il suo risanamento, ma Alitalia non ha caratteristiche tali per essere oggetto di investimento», ha tagliato corto l'ad della Cassa. Gorno Tempini ha ribadito che è stata presentata un'offerta per Avio «nella sua interezza, pur sapendo che ci possono essere sviluppi diversi» (Ge è in vantaggio per la parte motoristica-ndr).
Nessuna novità in vista, per ora, sul dossier Ansaldo Energia. Fsi «ha presentato un'offerta vincolante che ha una sua natura di riservatezza e noi da operatore lineare restiamo su questa offerta», ha precisato l'ad del Fondo, Maurizio Tamagnini.
Per quanto riguarda il preconsuntivo, Cdp chiuderà il 2012 con oltre 20 miliardi di euro (oltre l'1% del pil) di investimenti nell'economia italiana.
Alle infrastrutture sono state dedicate 3 miliardi di risorse (2,2 miliardi nel 2011). Nel marzo scorso, inoltre, è stato inaugurato un plafond di 10 miliardi destinato alle imprese che soffrono i ritardi di pagamento della pa.

Tra le principali acquisizioni del 2012, spiccano quella del 30% di Snam da Eni, il 100% di Sace e Fintecna, nonché il 76% di Simest.

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