Economia

La mappa della "sberla" Tari. Quanto si paga città per città

Uno studio di Servizio Lavoro Coesione e Territorio della Uil mostra i rincari della Tari e il peso economico che grava sulle famiglie italiane

La mappa della "sberla" Tari. Quanto si paga città per città

Notizie non proprio incoraggianti per gli italiani. Tra il 2016 e il 2020 la Tari, la tassa sui rifiuti, è aumenta mediamente del 2,4%, con punte del 35%, mentre nell'ultimo difficile anno segnato dall’emergenza sanitaria l'aumento è pari allo 0,8% sul 2019. È quanto ha rilevato lo studio del Servizio Lavoro Coesione e Territorio della Uil, che ha elaborato i costi in 105 città capoluogo di provincia. In valori assoluti, ha spiegato Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil, "le famiglie italiane verseranno nel 2020 nelle casse comunali in media 307 euro, a fronte dei 304 del 2019 e dei 299 versati nel 2016". Nelle città in cui è in vigore la tariffa puntuale (Tarip) si è fatto riferimento agli "svuotamenti minimi" e le tariffe sono comprensive dell'IVA al 10%. La tassa è comprensiva del tributo provinciale ambientale (Tefa).

Come ha sottolineato la Veronese nell'anno dell'emergenza pandemica "la stragrande maggioranza delle città ha scelto di diminuire o lasciare invariate le aliquote della Tari, ma rimane il dato che conferma il peso sul bilancio delle famiglie, soprattutto nel Mezzogiorno, di una tassa che spesso non corrisponde ad un servizio efficiente ed efficace". Secondo la segretaria Confederale Uil le tariffe della Tari "devono assicurare l'effettiva copertura sia di gestione del servizio che di investimento nelle infrastrutture inerenti al ciclo integrato dei rifiuti, per rendere qualitativamente migliore la vita del cittadino". In ragione di quanto detto, la Veronese ha ricordato che per la Uil occorre puntare ad una politica di investimenti nel ciclo integrato dei rifiuti, soprattutto nel Mezzogiorno, utilizzando anche le risorse della Next Generation Ue. "Chiediamo al governo – ha affermato ancora la Veronese - di intervenire sulla norma istitutiva della Tari risolvendo, una volta per tutte, il nodo dei crediti insoluti che ad oggi pesano sul costo complessivo del servizio e, conseguentemente, sulle tasche dei cittadini".

Dalla ricerca è emerso che lo scorso anno la Tari è aumentata in 30 città, tra cui: Roma, Torino, Cagliari, Genova e Firenze. Vi è da segnalare il caos di Livorno dove l'importo della tassa è aumentato non per effetto della delibera comunale ma a seguito dell’aumento del tributo provinciale ambientale deciso dalla provincia. La Tari rimane stabile in 62 città: tra queste figurano, solo per citarne alcune, Bologna, L'Aquila, Napoli, Palermo e Reggio Calabria. La tassa diminuisce, invece, in 13 località tra cui Milano, Bari, Venezia e Nuoro.

Come ha spiegato ancora la Veronese nello specifico, tra il 2019 e il 2020, a Crotone si registra un aumento pari al 35,1%, a Cremona del 12,6%, ad Ancona dell'11,2%, a Sondrio del 9,8% e a Campobasso del 9,2%. A Chieti, nello stesso periodo, si registra una diminuzione della tassa pari al 13,6%, a Venezia dell'11,3%, a Trapani del 10,2% e a Lecco del 9,9%. Nelle città metropolitane la tassa aumenta a Firenze del 6,1%, a Genova del 5,7%, a Messina e Roma del 2,9%, a Cagliari del 2,6% e a Torino dello 0,8%. La stessa Tari diminuisce dello 0,6% a Milano, del 6,5% a Bari e dell'11,3% a Venezia.

In valori assoluti, nel 2020 il costo maggiore della Tari si registra a Trapani con 494 euro medi l'anno a famiglia mentre a Crotone si versano 476 euro ed a Benevento 472 euro. Seguono nella top ten della tassa dei rifiuti più cara Agrigento 470 euro, Reggio Calabria 461 euro, Cagliari 458 euro, Salerno e Asti 455 euro, Messina 450 euro. Chiude la speciale classifica Napoli dove una famiglia versa 442 euro l’anno. Si paga decisamente meno a Potenza (133 euro), a Novara (164 euro), a Belluno (170 euro), a Macerata (179 euro), a Brescia (184 euro), a Vercelli (183 euro), ad Ascoli Piceno (186 euro), a Pordenone (188 euro), a Vibo Valentia (190 euro) e a Fermo (191 euro).

Come si legge ancora nel dossier, per quanto riguarda le città metropolitane la tassa sui rifiuti pesa per 461 euro all'anno a famiglia a Reggio Calabria, 458 euro a Cagliari, 450 euro a Messina, 442 euro a Napoli, 403 euro a Catania, 371 euro a Genova, 355 euro a Bari, 336 euro a Milano, 329 euro a Torino, 322 euro a Roma, 304 euro a Venezia, 282 euro a Palermo, 249 euro a Firenze e, infine, 228 euro a Bologna.

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